lavorare con gli amici è un'arma a doppio taglio
l'ambiente è rilassato, non ci sono stress su orari o permessi
ognuno fa il suo e si coopera tutti per il bene comune
finchè non ci sono obiettivi da raggiungere e chi è alto in carica
non deve rispondere per tutti
vi chiederete che effetto fa essere un capo?
me lo chiedo anch'io,
non sono a capo di nessuno se non di me stessa!
io paro le delicate terga del capo in caso di incidenti diplomatici
sono il suo ufficio stampa, per dirla in gergo
rammendo i buchi
il capo è un'amica, che fuori dal lavoro è un tesoro,
appena varca la soglia dell'ufficio le viene inserito un microchip
che le altera la personalità e la trasforma in una stronza prepotente.
Questa mattina, non avessi avuto già il mio bel da fare,
ho dovuto sorbirmi la ramanzina per non averle ricordato un appuntamento.
Parliamo di una persona che ha nell'ordine:
un calendario sullo schermo del pc,
un memorandum sulla scrivania,
un'agenda cartacea costantemente aggiornata,
stampo e consegno in tempo reale
tutto quello che arriva sulla mia e sulla sua mail
nel pacchetto è compreso un centinaio di
post it per ribadire quanto già espresso a voce
e mi sono sentita dire, con tono arrogante aggiungerei
"sai che sono sbadata, TU dovresti ricordarmi le cose"
un momento di raccoglimento
inspiro, respiro, e reprimo l'istinto omicida a botte di Tai Chi
non mi considero una persona debole,
piuttosto sono quella
cara e
comprensiva
che si fa sempre andare bene tutto per buona creanza,
quella che divide i meriti ma si assume le colpe
che agisce da cuscinetto, stempera i toni,
cerca, in maniera sempre rilassata,
di far quadrare le cose senza tanti sbattimenti
e soprattutto di non creare/alimentare conflitti
oggi no
ho abbandonato lo spirito del "non capisco ma mi adeguo"
abbraccio con slancio la filosofia con cui vive il resto della banda in ufficio
"ognuno per sè e dio per tutti"
avrei voluto risponderle
così