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Nostalgica per definizione,
non riesco a chiudere col passato, ho
sempre bisogno di lasciare una porta aperta. Poche volte ho dato veramente un taglio netto, nel tempo ho buttato via diari,
testimoni di grandi amori, inutili gadget a cui erano ancorati
ricordi che tagliavano come pezzi di vetro, fotografie che scavavano dentro. Ho seppellito risate, delusioni, avventure, successi e sconfitte in quaderni, album e cassetti, archiviato ricordi, impilato emozioni in scatole di cartone. Ciclicamente mi libero di vestiti e accessori, non butterei mai via un libro, a stento riesco a lasciare andare le persone... Questa sera invece devo mettere la parola
fine ad un'avventura,
durata anni, salutare una compagnia silenziosa che mi ha permesso di uscire indenne da un periodo drammatico, un formidabile supporto morale che mi ha tenuto occupata centinaia di notti insonni, ha espresso ciò che provavo quando le parole morivano dentro e sgorgavano solo dagli occhi, al buio davanti ad uno schermo luminoso; ha esorcizzato il dolore, ha sviscerato un lutto, l'ha assimilato e poi metabolizzato; ha riportato
tutto quello che aveva assunto proporzioni diverse nella giusta dimensione. Adesso, facendo un passo indietro vedo il quadro nell'insieme e non più solo un dettaglio, mi sono resa conto che devo andare
oltre, e non posso più trattenere quel filo che ci tiene legati. Questa sera devo dire
addio ad una parte di me che ho amato/odiato, che mi ha fatto soffrire, ridere, incazzare ferocemente, mi ha dato fiducia, coraggio, la voglia di scrivere e di non smettere di sperare.
E' tempo di andare avanti