martedì 19 settembre 2017

[personale] la delusione del progresso

Ogni tanto torno a leggere il vecchio blog.
Non sono le cose che ho scritto ad emozionarmi ancora, ma i commenti dei visitatori.
Ho ritrovato certe perle, certe persone che avevo dimenticato.
Personaggi karmici, compagni di cammino.
Quanta bellezza, amicizia, solidarietà, vicinanza tra persone di ogni posto d'Italia, senza un volto, a volte senza un nome, solo uno pseudonimo, come il mio.
Non c'erano giudizi ma critiche costruttive, sincerità, altruismo e sempre una buona parola.
Eravamo una piccola comunità.
Uniti, nella buona e nella cattiva sorte.

Facebook ci ha dato un volto, e tolto la spontaneità.
Questo non riesco a perdonarglielo.

5 commenti:

  1. Ne stavo parlando proprio con una amica in questi giorni. Mi manca un po' il periodo dell'anonimato. Era quasi più "puro", più divertente.

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    1. Era vero, senza filtri, c'era più coraggio e più gentilezza. Drammaticàmente ora siamo circondati da invidia sociale :(

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  2. Ah, i cari bei vecchi tempi pre-Facebook! ;)

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  3. Ciao, mi sono appena iscritta al tuo blog, ti aspetto da me se ti va :)
    Riflessione sensata e toccante, fondamentalmente prima di facebook c'erano msn, netlog, e molte altre macchie nella storia del contatto umano... secondo me tutto sta nel farne buon uso, invidia e chiacchiere sono insite nella natura umana, purtroppo. L'anonimato, oggi come oggi, è praticamente impossibile. Alla prossima!

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  4. ho fatto la stessa identica riflessione qualche giorno fa, mentre mi chiedevo se avesse senso o meno aprire un blog nel 2017... alla fine mi son detto: "ma sì!"

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