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martedì 1 agosto 2017
[previously] Recap di mezza estate
Sono rientrata sabato da una settimana di vacanza (come si evince dalle settordicimila foto sul mio profilo instagram)
Come lo scorso anno, l'ultima settimana di luglio. Per chiudere il mese in bellezza
Siamo andati a Minorca
Ci sono tornata dopo 23 anni.
Ci ho vissuto e lavorato l'estate del 1994 e da allora mi era rimasta nel cuore.
Lo scorso anno andai a Ibiza e Formentera con le amiche e a Maiorca col Principe, e quest'anno sono voluta tornare per vedere se la riconoscevo.
Resta decisamente la più bella delle Baleari, per vegetazione, paesaggio e colori.
Grazie al fatto che è Riserva di Biosfera, riconosciuta dall'Unesco, è ancora intatta, selvaggia, fedele alla versione che ricordavo.
Abbiamo goduto di una vacanza rilassata, in un bel resort di Cala Blanca, in una delle zone più belle e tranquille, vicino alle calette più suggestive, ad una decina di km dalla città di Ciutadella.
Abbiamo affittato una 500 e girato tutta l'isola in lungo e in largo e fatto una bella escursione in barca (come quelle che accompagnavo io quando facevo l'assistente turistica)
Ho letto tre libri, fantastici, ognuno a modo suo, ve ne parlerò prossimamente.
Per la prima volta ho viaggiato con il bagaglio a mano per un'intera settimana e stranamente sono sopravvissuta.
Al rientro uno scialo totale: il tempo di arrivare all'uscita e via, coi nostri trolley (il mio nuovo di zecca), senza voltarsi indietro.
Come previsto dalla metà di maggio non sono rientrata al lavoro.
Darth Vader, ignobile e codardo come pochi, una settimana prima che partissi per le ferie, mi ha fatto chiamare dalla responsabile per sapere se ero ancora disponibile (sicuramente sperava che avessi trovato altro, gli ha detto male!) e le ha detto di comunicarmi che mi avrebbe incontrato per definire il mio prossimo rientro.
Sto ancora aspettando una sua telefonata!
Ho la divisa e le chiavi del negozio ma mi ha tolto dal gruppo di Whattsapp (grazie al cielo)
Non ho perso un etto pur seguendo una dieta da mesi.
E voi, che fate, siete già stati in ferie, andate in vacanza?
mercoledì 14 giugno 2017
[personale] Degli uffici pubblici e altre diavolerie
Normalmente tra avere ragione ed essere gentile scelgo sempre la
seconda (che io abbia quasi sempre ragione è un'altra storia)
Oggi no.
Oggi, cazzo, ho scelto di avere ragione.
Sono stanca di farmi andare bene sempre tutto, di non alzare mai la voce, di essere quella che accetta senza fare domande, perché è così e basta. (non funzionava da piccola, figuriamoci ora che sto invecchiando)
La burocrazia italiana fa schifo, è un fatto.
A Savona fa più schifo, se possibile.
Tre giri in tre uffici pubblici, per lo stesso motivo, senza ottenere una soluzione, solo gente che gioca allo scaricabarile, che incolpa il collega con cui hai parlato la volta prima.
Nessun incontro costruttivo, il niente imbottito di nulla.
Cerco una soluzione ad un intoppo e trovo solo scuse e rimpalli
Praticamente ti prendono per sfinimento: quando sei stanco di lottare, perchè alla fine ti stanchi, ti rassegni e prendi quel che passa il convento.
Si fa presto a dire che non cambia niente, se nessuno muove il culo per cambiare le cose.
All'ennesimo "ha ragione" ho sclerato, sono partita da casa che avevo ragione, e l'avevo anche la settimana scorsa e quella precedente, non sono andata a rifare un giro di uffici per farlo confermare da quattro guitti incompetenti, che non sanno nemmeno da che parte sono girati e nessuno capisce perché ricoprano quel ruolo visto che sembrano catapultati da un altro pianeta e non hanno la minima cognizione di cosa stanno facendo. Siamo circondati da idioti, che non sanno svolgere il proprio lavoro ma che percepiscono ogni mese lauti stipendi. Paradossale, oltre che grottesco.
Oggi ho alzato la voce e magicamente si è mosso qualcosa.
Ma non avrei dovuto essere io a sottolineare la situazione. e non avrei nemmeno dovuto inalberarmi.
In un mondo tecnologico, dove tutti si aspettano che usi il computer anche per cose più semplici, dovrebbero esserci funzioni che evidenziano la mancanza di documenti per chiudere o fare avanzare una pratica.
Pratiche inevase a causa di mail non aperte, o allegati ignorati.
Dire che sono incazzata come un coguaro è un eufemismo e se penso che ogni giorno, migliaia di persone subiscono soprusi di questo genere mi viene un travaso di bile.
Ognuno combatte le proprie battaglie, piccole o grandi che siano, inutili, senza senso, anche solo di principio.
Oggi no.
Oggi, cazzo, ho scelto di avere ragione.
Sono stanca di farmi andare bene sempre tutto, di non alzare mai la voce, di essere quella che accetta senza fare domande, perché è così e basta. (non funzionava da piccola, figuriamoci ora che sto invecchiando)
La burocrazia italiana fa schifo, è un fatto.
A Savona fa più schifo, se possibile.
Tre giri in tre uffici pubblici, per lo stesso motivo, senza ottenere una soluzione, solo gente che gioca allo scaricabarile, che incolpa il collega con cui hai parlato la volta prima.
Nessun incontro costruttivo, il niente imbottito di nulla.
Cerco una soluzione ad un intoppo e trovo solo scuse e rimpalli
Praticamente ti prendono per sfinimento: quando sei stanco di lottare, perchè alla fine ti stanchi, ti rassegni e prendi quel che passa il convento.
Si fa presto a dire che non cambia niente, se nessuno muove il culo per cambiare le cose.
All'ennesimo "ha ragione" ho sclerato, sono partita da casa che avevo ragione, e l'avevo anche la settimana scorsa e quella precedente, non sono andata a rifare un giro di uffici per farlo confermare da quattro guitti incompetenti, che non sanno nemmeno da che parte sono girati e nessuno capisce perché ricoprano quel ruolo visto che sembrano catapultati da un altro pianeta e non hanno la minima cognizione di cosa stanno facendo. Siamo circondati da idioti, che non sanno svolgere il proprio lavoro ma che percepiscono ogni mese lauti stipendi. Paradossale, oltre che grottesco.
Oggi ho alzato la voce e magicamente si è mosso qualcosa.
Ma non avrei dovuto essere io a sottolineare la situazione. e non avrei nemmeno dovuto inalberarmi.
In un mondo tecnologico, dove tutti si aspettano che usi il computer anche per cose più semplici, dovrebbero esserci funzioni che evidenziano la mancanza di documenti per chiudere o fare avanzare una pratica.
Pratiche inevase a causa di mail non aperte, o allegati ignorati.
Dire che sono incazzata come un coguaro è un eufemismo e se penso che ogni giorno, migliaia di persone subiscono soprusi di questo genere mi viene un travaso di bile.
Ognuno combatte le proprie battaglie, piccole o grandi che siano, inutili, senza senso, anche solo di principio.
venerdì 26 maggio 2017
[lavoro] Darth Vader ha colpito più forte (ma la Resistenza non molla)
Il ballottaggio di cui ho discettato qui si è concluso con l'eliminazione della collega più giovane
Darth Vader ha scelto il male minore: l'ha lasciata a casa l'ultimo giorno di prova (infame)
L'altra collega ha tirato un sospiro di sollievo ma sa di avere il tempo contato, alla scadenza del suo contratto verrà prontamente sostituita con una stagista.
La sottoscritta invece ha sostituito la ragazzina per coprire le fasce orarie scoperte ed ora sta fruendo di un periodo di vacanza obbligata perché il titolare, sprovveduto o astuto calcolatore, non ci è ancora chiaro, non ha monetizzato sufficientemente la copertura ore.
Non ho parole per esprimere la pena e la mancanza di stima che nutro nei confronti di quell'uomo.
Aspettando di rientrare in turno (spero prima di un mese, per non rimuovere le nozioni che ho imparato in un anno e mezzo di lavoro) ho iniziato seriamente ad andare al mare, ho già fatto il primo bagno, preso la prima scottatura (un must di ogni estate) ripreso i ritmi leggeri che porta con sé la bella stagione.
Conserva la tua dignità, se un cane ti morde non mordere il cane.
Alejandro Jodorowsky
domenica 7 maggio 2017
[lavoro] Questione di feeling (mancato)
Il negozio presso il quale lavoro ha cambiato gestione.
Così, d'emblée.
Il vecchio titolare (una perla d'uomo) per motivi logistici ha dovuto cedere l'attività.
Prima però ha cercato un sostituto che lavorasse nell'ambito, nello specifico un imprenditore che avesse già un negozio della stessa catena. Fiducioso nel successo dell'operazione, ci ha informato del cambiamento rassicurandoci che la nuova gestione avrebbe tenuto il personale alle stesse condizioni, in accordo con l'azienda madre e che passaggio sarebbe stato veloce ed indolore.
E sbagliava clamorosamente!
Appena insediato il nuovo titolare ha fatto saltare gli accordi: in primis l'orario che è stato ridotto a tutte,
poi il modus operandi, già variato con l'avvento della nuova capo area, complicato ulteriormente da una serie di operazioni lunghe e inutili da aggiungere a quelle già previste, inoltre siamo guardate a vista, pesate, tarate, e dal brillante team che eravamo siamo diventate quattro anime opache e stressate.
La prima è stata proprio la sottoscritta, più vecchia anagraficamente, costosa per mansione e livello, retrocessa da titolare a panchinara, da un giorno all'altro. Il mio part-time è stato centellinato per poter usufruire delle mie magiche prestazioni solo nei periodi topici e nella sostituzione del riposi.
L'altra decana, formalmente responsabile del negozio, è stata promossa di ruolo ma non per contribuzione
(il lavoro si è quadruplicato, aggiungendo la reperibilità h24, allo stesso prezzo di quando era semplicemente commessa) mentre le due giovani, subito assicurate con regolare contratto (al minimo sindacale, ca va sans dire) adesso sono minacciate quotidianamente in modo velato ma deciso, da un ballottaggio al quale, al termine della prova contrattuale, resterà solo una.
Insomma un bell'ambientino rilassato.
Il vecchio titolare negli ultimi sei mesi ci aveva lasciato il negozio in mano, lo abbiamo mandato avanti senza mai disturbarlo a meno che non fosse questione di vita o morte (e non è mai successo); si fidava ciecamente (non è mai mancato un centesimo o uno spillo) abbiamo ottenuto risultati notevoli creando un bel team affiatato, un bel giro di clienti e anche quando la giornata non si concludeva con un buon incasso ci spronava a tenere duro e a provare a fare meglio il giorno dopo.
Da quando è subentrato Darth Vader il declino.
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Il nuovo titolare, che per comodità chiameremo Darth Vader |
Darth Vader chiama mille volte al giorno, per sapere l'incasso e la conversione (quante entrate si trasformano in acquisti) Non pago ha creato un gruppo su whattsapp dove ogni sera, al termine della giornata lavorativa, colei che chiude deve inviare un report completo, corredato di immagini singole e panoramiche, foto dei conti, versamenti e spiccioli accantonati. Un lavoro nel lavoro.
E ogni dannata sera, se l'incasso non corrisponde ai suoi parametri (calcolati ad minkiam su statistiche inverosimili basate sui punti vendita di altre regioni più produttive) ci cazzia come se non ci fosse un domani.
Le colleghe hanno paura di rispondere al telefono, quando arriva una sua mail serpeggia il terrore.
NON STO SCHERZANDO.
Questa immagine riassume perfettamente la mia opinione su Darth Vader
Per quanto mi riguarda all'inizio l'ho presa male. Mi sono sentita umiliata, svalutata, come se la mia esperienza e il mio lavoro dall'apertura del negozio fosse stato cancellato. Poi ho realizzato che sono stata retrocessa in favore di colleghe più giovani, solo per una questione di denaro. Non per questioni personali (di fatto l'ho incontrato solo una volta e ci siamo parlati un'altra al telefono) non c'entrano la capacità, i risultati. Solo il vile denaro.
Allora ho ragionato, metabolizzato e fatto di necessità virtù. Adesso la capo negozio elabora gli orari in base alla mia disponibilità. Uno dei vantaggi è che sono davvero libera di dire di no, mentre lo scorso anno ho lavorato sia a Pasquetta che il 25 aprile, stavolta ho trascorso le feste a casa.
Come recita un vecchio adagio: spesso non ottenere ciò che desideri può rivelarsi un vero colpo di fortuna....
lunedì 4 aprile 2016
Tempo al tempo, ma nel frattempo?
Il giorno dopo il rientro dalla Lapponia sono tornata subito al lavoro a tempo pieno.
La prima settimana per sostituire una collega in ferie, mentre la stagista, considerata dai titolari non idonea alla mansione, ha trovato al volo un altro lavoretto e ci ha salutato; la settimana successiva ho lavorato 40 h per sostituire l'apprendista che si è licenziata.
La formazione ufficiale si è trovata in deficit numerico e io sono passata dalla panchina a ruolo in meno di 24 h!
La chiamano selezione naturale....
Questa settimana la sottoscritta ha lavorato più ore per permettere alle colleghe di recuperare alcune delle millemila ore in esubero.
Ieri sono arrivata a fine turno sui gomiti.
La prima settimana per sostituire una collega in ferie, mentre la stagista, considerata dai titolari non idonea alla mansione, ha trovato al volo un altro lavoretto e ci ha salutato; la settimana successiva ho lavorato 40 h per sostituire l'apprendista che si è licenziata.
La formazione ufficiale si è trovata in deficit numerico e io sono passata dalla panchina a ruolo in meno di 24 h!
La chiamano selezione naturale....
Questa settimana la sottoscritta ha lavorato più ore per permettere alle colleghe di recuperare alcune delle millemila ore in esubero.
Ieri sono arrivata a fine turno sui gomiti.
martedì 2 febbraio 2016
[scazzi planetari] Quel giorno che era meglio se restavo a casa
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Questo era il programma della giornata |
Mi fa pena chi fa terrorismo sul lavoro: com'è misera la vita negli abusi di potere (cit.)
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E questa sono io a fine giornata |
domenica 13 dicembre 2015
[lavoro] Il piacere di ripassare dal via (senza rimpianti)
Prima di raccontarvi l'ultima avventura premetto che non credo alle coincidenze. Da sempre.
Una ragazza di cui conoscevo la sorella per un motivo che adesso non sto a raccontare, 15 anni fa si trasferì da Genova nella mia città, passò nel negozio dove lavoravo, acquistò un costume e mi lasciò il suo numero nel caso avessimo avuto bisogno per il periodo natalizio. Mi fece una buona impressione e a dicembre, fra le tante che avevano lasciato il CV, scelsi lei. Iniziò a lavorare con noi e diventò parte del team anche per il periodo dei saldi, le sostituzioni ferie e riposi fino a prendere il mio posto quando andai nell'azienda in cui ho trascorso gli ultimi 13 anni. Ci frequentammo circa tre anni. Successivamente anche lei si sganciò per tentare il colpo di store manager in un nuovo punto vendita di una nota marca di intimo e ci rimase quasi 6 anni; si fermò per una gravidanza e ripartì facendo una buona carriera in uno store di abbigliamento. Ebbene, negli ultimi 12 anni ci siamo perse di vista, baci e abbracci quando ci incontravamo, sms di rito per auguri di Natale e compleanno, ma non siamo più uscite in compagnia. E qui viene il bello. Due settimane fa prende un caffè al bar dove lavora una mia cara amica. Scambiano due parole, le chiede di me, l'altra le dice che non lavoro più a Genova e attualmente sono in periodo sabbatico ma mi sto annoiando. E lei mi scrive su Whattsapp per chiedermi se mi interessa tornare al vecchio amore, negozio di intimo e pigiameria di un brand rinomato in qualità di vendeuse. Mi spiega per sommi capi come sono organizzati, chiede la disponibilità totale ed immediata e se può candidarmi al suo titolare. Accetto di buon grado ma senza troppe aspettative (età, fuori dal giro da anni, preferenze per stagiste ed apprendiste etc). Passa una settimana ma non ricevo alcuna chiamata, faccio spallucce, in fondo non mi aspettavo niente, però dopo 22 anni mi fa specie non lavorare a Natale! Passo a salutare in negozio e ad augurarle buon vento per il nuovo lavoro e lei con un sorriso di incoraggiamento, lascia intendere che forse la porta non è ancora chiusa....Mi telefona il giorno dell'Immacolata. Assunzione d'ufficio, sulla fiducia. E' finita la ricreazione! Ho iniziato mercoledì. Sarà l'entusiasmo di ritornare alle origini, il fatto che l'organico è composto da ragazze giovani ma sveglie e simpatiche, il ritrovarci noi due, che abbiamo ancora una bella sintonia e per certe cose basta uno sguardo, anche se sono stati 4 giorni massacranti (dopo 13 anni seduta ad una scrivania, gli ultimi sei mesi di inattività e con una circolazione lenta come la mia ho le gambe a pezzi) sono contenta.
Una ragazza di cui conoscevo la sorella per un motivo che adesso non sto a raccontare, 15 anni fa si trasferì da Genova nella mia città, passò nel negozio dove lavoravo, acquistò un costume e mi lasciò il suo numero nel caso avessimo avuto bisogno per il periodo natalizio. Mi fece una buona impressione e a dicembre, fra le tante che avevano lasciato il CV, scelsi lei. Iniziò a lavorare con noi e diventò parte del team anche per il periodo dei saldi, le sostituzioni ferie e riposi fino a prendere il mio posto quando andai nell'azienda in cui ho trascorso gli ultimi 13 anni. Ci frequentammo circa tre anni. Successivamente anche lei si sganciò per tentare il colpo di store manager in un nuovo punto vendita di una nota marca di intimo e ci rimase quasi 6 anni; si fermò per una gravidanza e ripartì facendo una buona carriera in uno store di abbigliamento. Ebbene, negli ultimi 12 anni ci siamo perse di vista, baci e abbracci quando ci incontravamo, sms di rito per auguri di Natale e compleanno, ma non siamo più uscite in compagnia. E qui viene il bello. Due settimane fa prende un caffè al bar dove lavora una mia cara amica. Scambiano due parole, le chiede di me, l'altra le dice che non lavoro più a Genova e attualmente sono in periodo sabbatico ma mi sto annoiando. E lei mi scrive su Whattsapp per chiedermi se mi interessa tornare al vecchio amore, negozio di intimo e pigiameria di un brand rinomato in qualità di vendeuse. Mi spiega per sommi capi come sono organizzati, chiede la disponibilità totale ed immediata e se può candidarmi al suo titolare. Accetto di buon grado ma senza troppe aspettative (età, fuori dal giro da anni, preferenze per stagiste ed apprendiste etc). Passa una settimana ma non ricevo alcuna chiamata, faccio spallucce, in fondo non mi aspettavo niente, però dopo 22 anni mi fa specie non lavorare a Natale! Passo a salutare in negozio e ad augurarle buon vento per il nuovo lavoro e lei con un sorriso di incoraggiamento, lascia intendere che forse la porta non è ancora chiusa....Mi telefona il giorno dell'Immacolata. Assunzione d'ufficio, sulla fiducia. E' finita la ricreazione! Ho iniziato mercoledì. Sarà l'entusiasmo di ritornare alle origini, il fatto che l'organico è composto da ragazze giovani ma sveglie e simpatiche, il ritrovarci noi due, che abbiamo ancora una bella sintonia e per certe cose basta uno sguardo, anche se sono stati 4 giorni massacranti (dopo 13 anni seduta ad una scrivania, gli ultimi sei mesi di inattività e con una circolazione lenta come la mia ho le gambe a pezzi) sono contenta.
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mercoledì 1 luglio 2015
[previously] Recap di giugno, varie ed eventuali
Negli ultimi tempi è successo un po' di tutto; dopo l'esito della risonanza ho iniziato seriamente un ciclo di fisioterapia per ripristinare la mobilità della spalla, giunti ad un risultato apprezzabile il terapista mi ha illustrato gli esercizi da effettuare a casa. Quel giorno sono caduta con la moto, da ferma, davanti a casa. Ho tentato di trattenerla, prima che mi cadesse addosso, e ho stirato ulteriormente il tendine che stava guarendo. Un po' offesa (con la vespa) e un po' mortificata con me stessa per quanto sono maldestra, ho taciuto sul sinistro e svolto gli esercizi previsti per il periodo di tregua dato dal fisioterapista, sperando in un recupero che ovviamente non c'è stato. Inutile dire che quando mi ha rivisto è rimasto sconcertato dalla situazione (praticamente siamo da capo) e mi ha fissato un consulto con l'ortopedico prima di ricominciare a trattarmi. Quindi il medico mi ha prescritto un'ecografia urgente, mi ha praticato un'altra infiltrazione nella cartilagine e ordinato di prendere antinfiammatori e integratori in dose massiccia.
Ma la chicca vera riguarda il lavoro: l'azienda in cui ero impiegata da ben tredici anni, a seguito di un'improvvisa quando inaspettata ristrutturazione, ha cortesemente agevolato l'uscita di scena della qui presente e della collega nuova, perché la stagista (collega da ben 7 anni ma per me è rimasta stagista) aveva già dato forfait 2 mesi fa dopo un ritardo di un giorno, e dopo che uno schizzo di urina su ben 6 bastoncini aveva rivelato l'arrivo di un erede, pertanto è in maternità e per ora l'ha sfangata, mentre Barbie Capoufficio, che voleva abbandonare la nave di sua sponte già da qualche tempo, per un'assurda legge di compensazione è rimasta (controvoglia) a chiudere le nostre pratiche. Siamo rimaste tutte e quattro perplesse dalla decisione della direzione, per quanto noi tre (il dream team originale) fossimo stanche di giocare in trasferta, per giunta in una zona poco comoda, decisamente degradata e in un ufficio che di concerto consideravamo un tugurio. La collega nuova invece è ancora sotto shock. E' stato tutto rapido e indolore (nelle intenzioni) abbiamo terminato alla fine di maggio, ho assolto tutte le pratiche burocratiche e dai primi di giugno vado al mare tutti i giorni. Ho cercato di analizzare la situazione, accettarla ed andare avanti.
Ho già ricevuto qualche proposta di lavoro. Collaborazioni, nulla di particolarmente impegnativo o remunerativo, però mi fa sperare.
Questo mese ho scoperto nuovi gusti: vado pazza per gli smoothies, mi piace il cetriolo, i frutti di cappero, i germogli alfa alfa, non mi dispiace la quinoa, mentre mi fa davvero schifo il tofu e, se tanto mi da tanto, credo che non assaggerò mai il seitan!
Ho letto quattro libri, sono stata a due presentazioni (Luca Bianchini e Federica Bosco), mi sono appassionata a nuovi serial, magari ve ne parlerò in seguito.
Continuo a spalmare olio solare con fattore protezione 30 eppure riesco a bruciare un angolo di pelle diverso ogni giorno.
Ho fatto il bagno il 3 giugno. Non accadeva da decadi. Credo sia colpa del riscaldamento globale.
Ehi, io sono tornata, voi dove siete finiti?
Queen*
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mercoledì 18 aprile 2012
quelle strane occasioni

Due colleghe in ferie, due al corso di formazione, una in trasferta col capo. Ergo: tutto il giorno da sola in ufficio. A parte smazzarmi le loro pratiche, che è il meno, c'è un silenzio favoloso, non devo fare conversazione, si lavora con calma senza sbattimenti e senza un cecchino che punta alla nuca.
Come si evince dalla diapositiva mi ride anche il culo (scusate se parlo francese!)
giovedì 12 aprile 2012
E se domani...
mercoledì 11 aprile 2012
la capra espiatoria

E' ciclico, come le lune e le maree, ogni anno c'è un periodo in cui, se cade uno spillo in ufficio, di riffa o di raffa è sempre colpa di Queen B* paradossalmente di inezie fanno tragedie e viceversa ma se viene appurato che il responsabile è qualcuno altro la cosa viene minimizzata, machecazzo! Avranno frainteso il mio buon carattere con predisposizione al martirio? Piccola premessa: non ho manie di persecuzione e fondamentalmente me ne sbatto alquanto, è più una questione di principio. Non ho intenzione di fungere da parafulmine a chi ha svarioni ormonali, tantomeno al minimo sindacale! In verità ne ho due palle grosse come una cesta, stamattina la capoufficio, ostile come al solito, ha usato un tono di voce che urtato il mio sistema nervoso. Alla fine trovo sempre un modo per smaltirla ma non sono più intenzionata a sopportare ulteriormente. Proviamo col gratta e vinci, che magari un giorno di questi li mando tutti a stendere
venerdì 16 marzo 2012
Nulla da dichiarare tranne lo scazzo imperante
Uno di questi giorni, con rispetto parlando, li mando tutti a fare in culo, e non se parla più.
mercoledì 7 marzo 2012
attacco al potere
Questa mattina Barbie Capoufficio indisponente come mai, ha rischiato seriamente che la spettinassi
e la giornata non è ancora finita.....
Dio dammi la forza
martedì 31 gennaio 2012
martedì 24 gennaio 2012
lotte intestine nel pollaio

E' inevitabile: tante donne, tutte insieme, sono come quei componenti chimici che, mischiati senza perizia, possono generare il caos. Tutte amiche per Natale, scambio di regali non richiesto, legatissime al pranzo aziendale, un team vincente a presentazioni e conventions, illustrazione di progetti e ritiri di gratifiche, poi a qualcuna hanno cambiato il microchip della sensibilità (se l'ha mai avuto in dotazione) durante le vacanze. E così l'effetto domino: alleanze, fazioni, sommosse. Il capo non c'entra, lui non c'è mai. E non immagina nemmeno. A sto giro pure la stronza sembra Bambi! ma ce ne sono un paio, che certi giorni vedrei volentieri impalate! Poi respiro, un'altra volta più forte, e lascio andare. Però che palle!
lunedì 23 gennaio 2012
just another manic monday!

Il lunedì è la giornata no per eccellenza, si rientra dal tanto agognato weekend, 48 ore di decompressione, durante il quale, nel nostro micromondo, può essere (e normalmente è) successo di tutto, e il poco relax sudato evapora con la prima telefonata o e-mail ricevuta appena aperto l'ufficio. Oggi tutte calme nel pollaio, tranne una, quella è sempre agitata! E le paturnie se le smazza sempre la sottoscritta. Yay, lucky me!
mercoledì 4 gennaio 2012
[sbuffi] quando il desiderio di marcare visita è più forte del senso del dovere
martedì 22 novembre 2011
Ne resterà soltanto uno! (closed by flu)
mercoledì 9 novembre 2011
cronache dal pollaio

si avvicina la fine dell'anno e con essa la resa dei conti (letteralmente) stiamo facendo l'analisi per vedere se abbiamo raggiunto gli obiettivi, Barbie capoufficio è in lizza per la qualifica di miglior capo, la stagista se ne fotte beatamente, la collega incinta vaga per l'ufficio seguendo le correnti ascensionali, quella stronza è presa da calcoli empirici e quella buona ogni tanto è assorta nei suoi pensieri e nessuno capisce se è in coma vigile oppure sta elaborando un piano per sopprimerci tutte e prendere anche le nostre parti!
Io come al solito abbozzo
venerdì 4 novembre 2011
Storie tese nel pollaio
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