Twin Peaks, la madre di tutte le serie, è uno dei miei cult personali dal 9 gennaio 1991.
Ho sempre avuto un debole per i thriller e appena vidi la pubblicità mi colpì subito.
Era diverso: aveva qualcosa di mistico, magico, soprannaturale, comico e delirante.
Terrorizzava e faceva ridere in modo isterico allo stesso tempo.
Rimasi ipnotizzata dalla sigla (comprai la cassetta e la custodisco ancora come una reliquia pur avendola ascoltata allo sfinimento) e fulminata dal protagonista, chiamai in suo onore il mio unico gatto (rosso a pelo lungo con un delizioso pancino bianco) Agente speciale Dale Cooper.
Il serial ebbe subito successo e poco dopo fu pubblicato il libro di Jennifer Lynch, figlia del regista, dal titolo "il diario di Laura Palmer", dove tutti credevano di trovare qualche spoiler invece ciccia.
Ero al quinto anno di scuola superiore, avevo una mini smemoranda rossa che usavo per scrivere le storie che in seguito sarebbero diventate i miei racconti, per quel motivo un compagno di classe, tal Federico G (che ora è un brillante avvocato del Foro di Genova) iniziò a chiamarmi simpaticamente Laura Palmer.
L'ultimo episodio della seconda stagione fu trasmesso la sera della cena di classe.
Non possedevo un video registratore ed ero disperata.
Fortunatamente la brigata del ristorante dove avevamo prenotato era composta da quattro fans del serial dotati di un piccolo televisore ed io trascorsi mezza serata in cucina per vedere la tanto agognata season finale
Uscii dalla cucina in lacrime, col cuore spezzato
Non l'ho più guardato per 25 anni, fino a maggio dello scorso anno.
In meno di una settimana mi sono sparata una maratona pazzesca.
Per mesi, a causa del povero cameraman Frank Silva, che dio l'abbia in gloria, non chiusi occhio!
Dopo 26 anni David Lynch mi ha fatto un regalo: la terza stagione.
Ho visto i primi due episodi a poca distanza dalla messa in onda (in lingua originale) e non ci ho capito una beata mazza. Mi ha rincuorato il fatto che non era facilmente comprensibile nemmeno 26 anni fa, pertanto non mi sono persa d'animo.
Ho rivisto gli episodi doppiati. Niente da fare, il problema non era la barriera linguistica.
Con il terzo ed il quarto episodio si inizia ad intravedere un filo di luce.
Nel dubbio ho chiesto al Principe consorte di guardarlo con me, così me lo spiega.
Voi lo avete visto?