venerdì 31 dicembre 2010
di corsa (sui tacchi) contro il tempo
Giornata convulsa: al lavoro, casa, pulizie, doccia, ultima spesa, caffè con amica, adesso siamo in quattro in cucina, gli ultimi arriveranno a breve, la tavola è imbandita di ogni ben di dio, entro mezz'ora spero di spazzolare tutto. Torno più tardi per gli auguri.
fine di un anno
rotolando verso sud
"Quod me nutruit, me destruit" - Ciò che mi nutre mi distrugge (cit. F. Nietzsche)
La pizza mi uccide, è un fatto! Che pesantezza di stomaco, altro che facocero appollaiato sullo sterno! Sono talmente gonfia che ho la stessa agilità di movimento di una foca spiaggiata. Rotolo verso il letto che domani suona presto.
Non c'è bisogno che lo dica: preferirei spararmi un colpo in bocca piuttosto che andare al lavoro!
giovedì 30 dicembre 2010
[imperativi categorici assoluti] concomitanze e altri demoni
il pozzo dell'anima - 43
Silvestri, seduto alla scrivania, osservò attentamente il comportamento della donna nella condizione di trance. Annotò ogni singolo particolare per tracciare un profilo e individuare il codice ipnotico a cui ricorrere per avere accesso ai suoi ricordi. Aveva trovato la chiave e camminava tra i ricordi di Vittoria.
- Riesce a dirmi dove si trova adesso? può descrivere l'ambiente?
Vittoria rivisse quello che doveva essere stato un tranquillo pomeriggio al doposcuola, quando
udì fuori campo una voce, poi vide un'immagine, sempre la stessa, che non riusciva a decodificare e comprendere, e sentì la presenza di un gatto, che era certa fosse un simbolo e non un animale vero. Corto circuito emotivo. Come una pellicola bruciata, il film si interrompeva sempre allo stesso fotogramma. Silvestri capì d'aver perso il contatto e interruppe il processo.
- Facciamo un passo indietro.
La voce dello psichiatra, monocorde, lieve come un sibilo, la fece sussultare.
- Scusi cos'ha detto?
Vittoria si guardò intorno sconcertata. L'uomo la fissò calmo e accennò un sorriso. Quello sguardo la fece rabbrividire. Si guardò intorno alla ricerca di un'orologio. Aveva tolto quello da polso su richiesta dello psichiatra. Non riusciva a capire da quanto tempo era nello studio ed un terribile senso d'ansia iniziò ad opprimerla. Chiese un bicchiere d'acqua. Dopo aver bevuto riprese a respirare normalmente. Di colpo la sensazione di essere seduta da ore nella stessa posizione, si alzò per stirarsi. L'uomo sedette nuovamente e ricominciò a scrivere senza prestarle attenzione. Vittoria domandò quando sarebbe iniziata la vera e propria ipnosi ma non ottenne risposta. Indispettita dall'atteggiamento incurante dell'uomo finse interesse per i testi disposti nella libreria in ordine di misura, colore e numerazione. Silvestri, imperturbabile, riempì una pagina con la sua calligrafia irregolare poi sollevò lo sguardo per intercettarla, la raggiunse e le consegnò un talloncino con l'orario dell'appuntamento seguente. Vittoria incassò senza ribattere, mise il biglietto in tasca senza leggerlo, strinse la mano al medico prese il cappotto e la borsa ed uscì. Nello stesso ascensore, usato poco tempo prima, osservò allo specchio gli occhi stanchi e trovò riflessa un'immagine lievemente diversa ma non ci badò. Uscendo dal palazzo andò con passo spedito verso il parcheggio, incontrò gli occhi di una donna dai capelli tiziano, tirò dritto, si infilò nella sua auto e guidò fino a casa con un solo pensiero: andare a dormire. Beatrice, rimase impalata. Vic le era passata davanti e aveva guardato attraverso di lei ma non l'aveva vista, o non l'aveva riconosciuta?! L'ipnosi aveva funzionato.
CONTINUA
- Riesce a dirmi dove si trova adesso? può descrivere l'ambiente?
Vittoria rivisse quello che doveva essere stato un tranquillo pomeriggio al doposcuola, quando
udì fuori campo una voce, poi vide un'immagine, sempre la stessa, che non riusciva a decodificare e comprendere, e sentì la presenza di un gatto, che era certa fosse un simbolo e non un animale vero. Corto circuito emotivo. Come una pellicola bruciata, il film si interrompeva sempre allo stesso fotogramma. Silvestri capì d'aver perso il contatto e interruppe il processo.
- Facciamo un passo indietro.
La voce dello psichiatra, monocorde, lieve come un sibilo, la fece sussultare.
- Scusi cos'ha detto?
Vittoria si guardò intorno sconcertata. L'uomo la fissò calmo e accennò un sorriso. Quello sguardo la fece rabbrividire. Si guardò intorno alla ricerca di un'orologio. Aveva tolto quello da polso su richiesta dello psichiatra. Non riusciva a capire da quanto tempo era nello studio ed un terribile senso d'ansia iniziò ad opprimerla. Chiese un bicchiere d'acqua. Dopo aver bevuto riprese a respirare normalmente. Di colpo la sensazione di essere seduta da ore nella stessa posizione, si alzò per stirarsi. L'uomo sedette nuovamente e ricominciò a scrivere senza prestarle attenzione. Vittoria domandò quando sarebbe iniziata la vera e propria ipnosi ma non ottenne risposta. Indispettita dall'atteggiamento incurante dell'uomo finse interesse per i testi disposti nella libreria in ordine di misura, colore e numerazione. Silvestri, imperturbabile, riempì una pagina con la sua calligrafia irregolare poi sollevò lo sguardo per intercettarla, la raggiunse e le consegnò un talloncino con l'orario dell'appuntamento seguente. Vittoria incassò senza ribattere, mise il biglietto in tasca senza leggerlo, strinse la mano al medico prese il cappotto e la borsa ed uscì. Nello stesso ascensore, usato poco tempo prima, osservò allo specchio gli occhi stanchi e trovò riflessa un'immagine lievemente diversa ma non ci badò. Uscendo dal palazzo andò con passo spedito verso il parcheggio, incontrò gli occhi di una donna dai capelli tiziano, tirò dritto, si infilò nella sua auto e guidò fino a casa con un solo pensiero: andare a dormire. Beatrice, rimase impalata. Vic le era passata davanti e aveva guardato attraverso di lei ma non l'aveva vista, o non l'aveva riconosciuta?! L'ipnosi aveva funzionato.
CONTINUA
mercoledì 29 dicembre 2010
[un uomo da sposare]
il Principe è in ferie. Io timbro il cartellino tutte le mattine alla stessa ora e fino a primavera non devo nemmeno pensarci! Questa settimana, con le vacanze natalizie di mezzo, la signora delle pulizie non viene, mi sono organizzata in modo da dedicarmi al repulisti in questi due giorni dopo il lavoro, prima della notte di San Silvestro, invece lui mi ha preceduto, oggi al rientro per pranzo ho trovato la casa così splendente, che Cenerella gli fa un baffo!
Adesso devo organizzarmi col menù per la serata del 31...idee?
[Queen's library] i dolori del giovane Walter
martedì 28 dicembre 2010
riassumendo [com'è andato questo Natale ]
ho ricevuto in regalo libri, cosmetici, un'agenda, una vaporiera, un manuale di cucina (messaggio subliminale?) denaro, una maglia, elementi d'arredo, decorazioni natalizie e dolciumi. Abbiamo spacchettato, gongolato, banchettato, infine rotolato
E anche questo Natale ce lo siamo tolti dalle palle
*notizie dell'ultima ora:a San Silvestro vengono tutti da noi?! ussignur!
lunedì 27 dicembre 2010
il pozzo dell'anima - 42
Federico arrivò all'istituto di medicina legale un'ora prima rispetto all'orario concordato. Era un'abitudine che lo contraddistingueva. Lo scambio di sguardi con Alessio, l'assistente, fece intendere chiaramente il mood della giornata. Gli agenti incaricati consegnarono la documentazione relativa alla salma esumata. Quando lesse che si trattava di un bambino, appena più grande del piccolo Giacomo, Federico sentì una fitta al costato. Alessio, discreto, iniziò a disporre gli attrezzi per l'autopsia. Sapeva di non dover dire nulla, quando Federico se la sarebbe sentita, avrebbe parlato spontanemaente.
***
Vittoria di prima mattina ricevette la telefonata che aveva evitato negli ultimi dieci giorni
- Ciao Vic, ti chiamo a proposito del battesimo di Arianna. Io e Giorgio volevamo sapere se ci sarai, le altre hanno già dato conferma, manchi solo tu.
- Elide, volevo proprio parlarti di questo ma non c'è più stata occasione.
- Ascolta, so che non vuoi entrare in chiesa, non so perchè ma lo capisco, vorrei sapere se sarai al rinfresco.
- Un momento, come sai che non voglio entrare in chiesa?
- Ho fatto caso che al funerale della madre di Carla sei rimasta sulla porta, e siccome so quanto siete legate ho capito che devi avere una motivazione valida e che non è una cosa nei miei confronti, ripeto, non so quale problema hai e non mi riguarda, visto che mi hai presentato mio marito e ci hai già dato buca al matrimonio, almeno al battesimo vieni, per favore! Ho invitato anche Adriano, così lo sai.
- non si offenderà il parentado se mi presento al banchetto senza venire alla cerimonia?
- tu porta un regalo costoso, nessuna ci farà caso.
Elide con la sua inconfondibile risata le strappò un sorriso.
***
Vittoria si presentò davanti allo stabile dove avevo lo studio il Professor Silvestri con netto anticipo. Bevve tre espressi al baretto all'angolo, lesse la cronaca cittadina poi salì cercando di sembrare disinvolta. In ascensore si guardò allo specchio per infondersi coraggio. Le tremavano le mani. Quando Silvestri in persona aprì la porta rimase sorpresa. Lo psichiatra aveva a malapena cinquantanni, vestiva sportivo e la salutò come se la conoscesse da sempre. A quel punto Vittoria si rilassò. Lo studio era arredato in modo semplice e lineare, quasi zen. Una libreria in noce. Una lampada a stelo in acciaio cromato.Una chaise-longue ed un divano in cuoio. Una scrivania solida e una poltrona di pelle bordeaux. Vittoria, indecisa dove sedersi, come se da quella scelta dipendesse la sorte di qualcuno, attese che Silvestri scegliesse una postazione per accomodarsi di conseguenza. Lo psichiatra restò in piedi senza parlare, lei si arrese e sedette sulla poltrona, a quel punto l'uomo contenne un sorriso e si adagiò sul divano alla sua destra. Iniziò con le domande di rito e cercò di ottenere più informazioni che potè. Vittoria, impaziente, sperava che la pratica fosse breve, indolore e che il tormento e i sonni agitati iniziati dopo l'episodio in piscina terminassero durante quella seduta. Silvestri continuò ad osservarla, scrisse, si alzò, la fece camminare, le fece tracciare linee immaginarie e assegnò ad ognuna un'età, poi le fece percorrere la stanza in lungo e in largo facendole domande che a lei sembrava non c'entrassero niente. Ogni volta che si avvicinava a lui le dava un colpetto sulla spalla destra, la prima volta ebbe l'impressione che cercasse di spolverarle la camicia, la seconda volta che le spostasse una ciocca di capelli, alla terza si indispettì, ed evitò il contatto, allora l'uomo le puntò l'indice sul fianco. Vittoria non capiva quando sarebbe finita quella manfrina e iniziata la seduta vera e propria. Non si rese conto che mentre camminava e parlava i suoi atteggiamenti e la voce erano quelle di una bambina di nove anni.
CONTINUA
***
Vittoria di prima mattina ricevette la telefonata che aveva evitato negli ultimi dieci giorni
- Ciao Vic, ti chiamo a proposito del battesimo di Arianna. Io e Giorgio volevamo sapere se ci sarai, le altre hanno già dato conferma, manchi solo tu.
- Elide, volevo proprio parlarti di questo ma non c'è più stata occasione.
- Ascolta, so che non vuoi entrare in chiesa, non so perchè ma lo capisco, vorrei sapere se sarai al rinfresco.
- Un momento, come sai che non voglio entrare in chiesa?
- Ho fatto caso che al funerale della madre di Carla sei rimasta sulla porta, e siccome so quanto siete legate ho capito che devi avere una motivazione valida e che non è una cosa nei miei confronti, ripeto, non so quale problema hai e non mi riguarda, visto che mi hai presentato mio marito e ci hai già dato buca al matrimonio, almeno al battesimo vieni, per favore! Ho invitato anche Adriano, così lo sai.
- non si offenderà il parentado se mi presento al banchetto senza venire alla cerimonia?
- tu porta un regalo costoso, nessuna ci farà caso.
Elide con la sua inconfondibile risata le strappò un sorriso.
***
Vittoria si presentò davanti allo stabile dove avevo lo studio il Professor Silvestri con netto anticipo. Bevve tre espressi al baretto all'angolo, lesse la cronaca cittadina poi salì cercando di sembrare disinvolta. In ascensore si guardò allo specchio per infondersi coraggio. Le tremavano le mani. Quando Silvestri in persona aprì la porta rimase sorpresa. Lo psichiatra aveva a malapena cinquantanni, vestiva sportivo e la salutò come se la conoscesse da sempre. A quel punto Vittoria si rilassò. Lo studio era arredato in modo semplice e lineare, quasi zen. Una libreria in noce. Una lampada a stelo in acciaio cromato.Una chaise-longue ed un divano in cuoio. Una scrivania solida e una poltrona di pelle bordeaux. Vittoria, indecisa dove sedersi, come se da quella scelta dipendesse la sorte di qualcuno, attese che Silvestri scegliesse una postazione per accomodarsi di conseguenza. Lo psichiatra restò in piedi senza parlare, lei si arrese e sedette sulla poltrona, a quel punto l'uomo contenne un sorriso e si adagiò sul divano alla sua destra. Iniziò con le domande di rito e cercò di ottenere più informazioni che potè. Vittoria, impaziente, sperava che la pratica fosse breve, indolore e che il tormento e i sonni agitati iniziati dopo l'episodio in piscina terminassero durante quella seduta. Silvestri continuò ad osservarla, scrisse, si alzò, la fece camminare, le fece tracciare linee immaginarie e assegnò ad ognuna un'età, poi le fece percorrere la stanza in lungo e in largo facendole domande che a lei sembrava non c'entrassero niente. Ogni volta che si avvicinava a lui le dava un colpetto sulla spalla destra, la prima volta ebbe l'impressione che cercasse di spolverarle la camicia, la seconda volta che le spostasse una ciocca di capelli, alla terza si indispettì, ed evitò il contatto, allora l'uomo le puntò l'indice sul fianco. Vittoria non capiva quando sarebbe finita quella manfrina e iniziata la seduta vera e propria. Non si rese conto che mentre camminava e parlava i suoi atteggiamenti e la voce erano quelle di una bambina di nove anni.
CONTINUA
domenica 26 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
Sbuffi di Natale
giovedì 23 dicembre 2010
Falling asleep
chi non brinda in compagnia...
non sono una tipa da apertivo ma, per alcune persone faccio sempre un'eccezione, Stefy ad esempio è una di quelle...ogni volta che esco con lei ci scappa un brindisi di troppo e si torna a casa con le biglie in bocca, o intonando cori alpini...
che risate, non so nemmeno come sono riuscita a tornare a casa indenne (in moto, sotto il diluvio, in una città intasata dal traffico)
mercoledì 22 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
il pozzo dell'anima - 41
- Non hai ancora disfatto le valigie e hai già un appuntamento?
Adriano dette la sveglia a Flavio mentre raggiungeva la questura.
- Che ore sono?
- otto meno un quarto
- perchè chiami a quest'ora?
- pensavo fossi sveglio.
- No. Non ho nemmeno aperto gli occhi. Sentiamoci dopo.
- Dopo sarò impegnato col questore. Ci vediamo a cena?
- Va bene.
Flavio sotterrò il cellulare nel piumone aggrappandosi al sogno dal quale era stato strappato.
***
Il questore comunicò ad Argenti e Ferretti che il cadavere di Tiziano Rivolta era stato riesumato e che l'anatomopatologo forense avrebbe effettuato l'esame autoptico il giorno sucessivo.
***
In un palazzo del centro Federico leggeva i referti medici cercando di mascherare l'inquietudine che l'attanagliava. La moglie si aggirava per l'appartamento come un'ombra silenziosa. Sul viso stanco i segni della rassegnazione. Nella cameretta il figlio, ignaro, giocava sul letto. Il trapianto di midollo osseo era l'unica opzione per dare un futuro al bambino. I risultati dei test di compatibilità per la donazione avevano escluso entrambi. Nella nota del medico, un amico e collega di Federico, la scrittura asciutta dichiarava quello che ormai era un dato di fatto, solo un miracolo avrebbe potuto salvare il piccolo Giacomo. Federico, per la prima volta da quando era ragazzo, non riuscì a trattenere il pianto.
***
In serata Flavio si presentò nel nuovo appartamento di Adriano e attese mentre si preparava per uscire a cena.
- Spiegami l'uscita di questa mattina.
- tu piuttosto, ho saputo che hai già agganciato Bea!
L'espressione confusa fece dubitare Adriano.
- non le hai chiesto di uscire?
- sì e ci siamo fidanzati ufficialmente!
Adriano lo guardò con disapprovazione, Flavio sbuffò.
- sono appena rientrato dopo tanti anni fuori, i miei amici sono tutti sposati con prole, e ho perso un po' il giro, ho pensato: visto che lei è single magari può introdurmi nel suo ambiente, farmi conoscere qualcuno! le ho detto che una sera potevamo andare a mangiare una cosa insieme. Non abbiamo un vero appuntamento, ti pare?
- Bene, perchè se fai lo scemo con lei Vic ti strappa le palle e te le fa ingoiare. Garantito.
- ha detto così? una signora!
- è stata più diplomatica, la conosco, se torci un capello alla sua amica del cuore, ti assicuro che con le tue palle ci fa uno spezzatino.
- Ricevuto.
- Ho una fame che sbranerei un vitello.
- A me è passato l'appetito, e mi è venuta voglia di bere!
***
Carla, nella camera dei genitori, sfogliava le fotografie che raccontavano quarantanni di vita e d'amore, mentre i parenti tenevano compagnia al padre. Emma, sfiancata da una seduta di tone up, crollò davanti alla tv senza vedere la fine del film. Beatrice staccò il cervello e dedicò la serata alla lettura. Vittoria, ansiosa di incontrare lo psichiatra, terrorizzata all'idea di essere ostaggio del proprio inconscio, non chiuse occhio.
CONTINUA
Adriano dette la sveglia a Flavio mentre raggiungeva la questura.
- Che ore sono?
- otto meno un quarto
- perchè chiami a quest'ora?
- pensavo fossi sveglio.
- No. Non ho nemmeno aperto gli occhi. Sentiamoci dopo.
- Dopo sarò impegnato col questore. Ci vediamo a cena?
- Va bene.
Flavio sotterrò il cellulare nel piumone aggrappandosi al sogno dal quale era stato strappato.
***
Il questore comunicò ad Argenti e Ferretti che il cadavere di Tiziano Rivolta era stato riesumato e che l'anatomopatologo forense avrebbe effettuato l'esame autoptico il giorno sucessivo.
***
In un palazzo del centro Federico leggeva i referti medici cercando di mascherare l'inquietudine che l'attanagliava. La moglie si aggirava per l'appartamento come un'ombra silenziosa. Sul viso stanco i segni della rassegnazione. Nella cameretta il figlio, ignaro, giocava sul letto. Il trapianto di midollo osseo era l'unica opzione per dare un futuro al bambino. I risultati dei test di compatibilità per la donazione avevano escluso entrambi. Nella nota del medico, un amico e collega di Federico, la scrittura asciutta dichiarava quello che ormai era un dato di fatto, solo un miracolo avrebbe potuto salvare il piccolo Giacomo. Federico, per la prima volta da quando era ragazzo, non riuscì a trattenere il pianto.
***
In serata Flavio si presentò nel nuovo appartamento di Adriano e attese mentre si preparava per uscire a cena.
- Spiegami l'uscita di questa mattina.
- tu piuttosto, ho saputo che hai già agganciato Bea!
L'espressione confusa fece dubitare Adriano.
- non le hai chiesto di uscire?
- sì e ci siamo fidanzati ufficialmente!
Adriano lo guardò con disapprovazione, Flavio sbuffò.
- sono appena rientrato dopo tanti anni fuori, i miei amici sono tutti sposati con prole, e ho perso un po' il giro, ho pensato: visto che lei è single magari può introdurmi nel suo ambiente, farmi conoscere qualcuno! le ho detto che una sera potevamo andare a mangiare una cosa insieme. Non abbiamo un vero appuntamento, ti pare?
- Bene, perchè se fai lo scemo con lei Vic ti strappa le palle e te le fa ingoiare. Garantito.
- ha detto così? una signora!
- è stata più diplomatica, la conosco, se torci un capello alla sua amica del cuore, ti assicuro che con le tue palle ci fa uno spezzatino.
- Ricevuto.
- Ho una fame che sbranerei un vitello.
- A me è passato l'appetito, e mi è venuta voglia di bere!
***
Carla, nella camera dei genitori, sfogliava le fotografie che raccontavano quarantanni di vita e d'amore, mentre i parenti tenevano compagnia al padre. Emma, sfiancata da una seduta di tone up, crollò davanti alla tv senza vedere la fine del film. Beatrice staccò il cervello e dedicò la serata alla lettura. Vittoria, ansiosa di incontrare lo psichiatra, terrorizzata all'idea di essere ostaggio del proprio inconscio, non chiuse occhio.
CONTINUA
lunedì 20 dicembre 2010
Gelosia, e gelo fu!
Sono piuttosto freddolosa, l'ho già detto più volte, quello che forse non ho detto è che dormo con un pigiamone di pile antistupro, calzettoni in lana, avviluppata in un piumone di tutto rispetto, mentre il Principe, noto per avere le caldane, scola una bottiglia d'acqua ogni notte e lamenta arsura per il caldo! Beato lui! Quando si dice che gli uomini vengono da Marte...In questi giorni che la temperatura è scesa ai minimi storici ho aggiunto un plaid che non ha cambiato la situazione di una virgola, detesto entrare nel letto freddo, non riesco a prendere sonno, così quell'anima che mi sopporta ha acconsentito affinchè mettessi lo scaldasonno (aspettiamo sempre il periodo più freddo e quest'anno pensavamo che la settimana dopo Natale fosse il cumine invece è arrivato prima, porca zozza!)
Inutile dire che non vedo l'ora di infilarmi in una cuccia calda (40°) l'idea mi sollazza non poco, mi fiondo nel letto con salto carpiato e domani è un altro giorno!
domenica 19 dicembre 2010
[Xmas time] le luci della centrale elettrica
sabato 18 dicembre 2010
il sabato prima di Natale
Oggi abbiamo fatto visita ai parenti, per avere un'idea di quanto ha cucinato la cugina vi basti sapere che mancava solo Pantagruele, spero di digerire i peperoni alla bagna càuda entro venerdì
venerdì 17 dicembre 2010
duri dal freddo
giovedì 16 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
inseguendo Pino (l'albero di Natale) incappai in una stockhouse
Siamo andati a recuperare l'albero in garage (un'impresa, credetemi sulla parola)
cercavo carta per impacchettare i regali così il Principe mi ha portato nel tempio dello shopping ultra economico (stock di fallimenti, tutto ad un euro) quanta manna!
nonostante il magro stipendio (comprensivo di tredicesima) il mio istinto consumista si adatta; aver fatto dispensa per bagno e cucina e aver speso poco più di venti euro mi ha reso euforica. Chi si accontenta gode, ma chi gode è più contento
cercavo carta per impacchettare i regali così il Principe mi ha portato nel tempio dello shopping ultra economico (stock di fallimenti, tutto ad un euro) quanta manna!
nonostante il magro stipendio (comprensivo di tredicesima) il mio istinto consumista si adatta; aver fatto dispensa per bagno e cucina e aver speso poco più di venti euro mi ha reso euforica. Chi si accontenta gode, ma chi gode è più contento
martedì 14 dicembre 2010
una questione politica (storie tese a Roma)
Ho visto quello che è accaduto a Roma e sono avvilita. Dopo le votazioni verrebbe da dire che gli italiani meritano ciò che ottengono, o meglio che raccolgono quello che hanno seminato, eppure io voglio credere che ci sia un'alternativa, non voglio e non posso rassegnarmi al fatto che meritiamo Berlusconi. Non tutti almeno! Il problema secondo me non è neanche più lui in quanto massima carica dello Stato (il presidente della Repubblica non è contemplato nel contesto) piuttosto l'allegra brigata che forma con il suo seguito e l'opposizione. Si insultano per settimane e nel momento topico tutti a braccetto! non so se mi disgusta più il votato o i votanti. Continuiamo a rimbalzare da uno schieramente politico all'altro, perchè tra il marcio e la muffa la differenza è inesistente! Prendiamo atto della situazione: è una parabola discendente, i mass media non fanno informazione ma propaganda, l'istruzione, la sanità e il lavoro, che in una nazione funzionale dovrebbero essere i capisaldi, sono allo sbando, chi cerca di adoperarsi per far quadrare le cose (sembra strano ma qualche persona onesta c'è ancora) viene travolto dalla melma che ha rotto gli argini da tempo. Da Babbo Natale non vorrei doni ma se volesse farne uno, davvero grosso, che renderebbe felici 60 milioni di italiani, dovrebbe caricare sulla slitta quei quattro guitti che stanno al governo e portarli con sè in Lapponia!
memorie di Natale
Ho in mente un Natale di tanto tempo fa, ero in vacanza da scuola, ricordo perfettamente la sera, quando mio padre prima di andare a lavorare mi consegnò i regali. Era ciò che desideravo, senza averlo chiesto. Alla tv davano i film con Bud Spencer & Terence Hill e i cartoni animati di Asterix & Obelix. Era festa, nel cuore. E ci sembrava d'essere tutti più felici. Rimpiango quei momenti.
O è Natale tutti i giorni - Luca Carboni & Lorenzo Cherubini
il testo di questa canzone mi punge il cuore
lunedì 13 dicembre 2010
Inaspettatamente
il pozzo dell'anima - 40
Il mattino successivo Adriano trovò Vittoria davanti al suo portone, impreparato a quell'incontro si guardò intorno confuso.
- Che succede, perchè sei qui?
- Tuo fratello è tornato, parliamone.
Al suo silenzio Vittoria provò ad incalzarlo.
- Sul serio, ho bisogno di informazioni.
- Noto con piacere che ti è tornata la favella. Con tanti argomenti dobbiamo parlare proprio di Flavio?
- Deluso?
L'uomo provò a fissare il punto della questione.
- Dopo tre mesi di silenzio mi aspettavo qualcosa di più. Comunque è arrivato da meno di 24 ore, cosa può aver fatto?
- niente di allarmante, il suo ritorno ha creato scompiglio tra le mie amiche, volevo sapere quanto si ferma?
- e sei venuta fino qui per chiedermelo? Potevi chiamare. Avrei potuto darti quest'informazione al telefono.
- avevo voglia di prendere un po' d'aria.
Uno sguardo carico di sottintesi rimbalzò tra i due.
- Come hai dormito?
- Benissimo, stanotte abbiamo dormito tutte insieme, per non lasciare sola Carla. Rispondi, non cambiare discorso!
- ha smesso di navigare, credo che il suo rientro sia definitivo.
- hai fretta?
- Sì, ho appuntamento col questore e un paio di dirigenti, adesso.
- è cambiato o è rimasto lo stesso?
Lo sguardo interrogativo la fece spiegare:
- ha sempre una donna in ogni porto?
- Non abbiamo avuto tempo di parlarne. Lo vedrò stasera, se vuoi posso informarmi!
Vittoria accennò un sorriso, riconosceva il tono con cui amava sfotterla.
- Ha chiesto un appuntamento a Bea.
L'espressione sorpresa la colpì.
- sei geloso?
- perchè, dovrei? tu piuttosto, vuoi uscire con loro per farle da chaperon?
Non si scompose e continuò a martellarlo di domande.
- sapevi che aveva baciato Emma ad una festa?
- sì, quel capodanno in montagna.
A quel punto non riuscì a ribattere.
- anche se non ho mai pensato che potesse essere il suo tipo. Ci vedo più una tipa come Carla.
- ieri sera ha confessato di avere avuto un debole per lui.
- dove passa Flavio non cresce più l'erba, alle superiori il telefono squillava a tutte le ore.
- Tre su tre è un'ottima media.
- Posso riferirgli che ha la tua benedizione?
- no, digli che se si comporta male con Bea gli stronco la carriera.
- sarà fatto. Hai bisogno di qualcos'altro o sei venuta solo per parlarmi di lui?
Seguì un silenzio imbarazzato che Vittoria interruppe subito.
- no, volevo vederti e ho trovato questa scusa. Originale, non credi?
Gli occhi negli occhi. Il battito accelerato. Le distanze si accorciano. La voglia di stringersi senza dover trovare scuse e giustificazioni prende il sopravvento. Ma la realtà, prepotente, rimette al proprio posto i personaggi della storia. L'attimo è spezzato. Le distanze si dilatano. Ognuno riprende il suo viaggio.
- Scusami, adesso devo proprio andare, tu però chiamani per qualsiasi cosa, ok?
Adriano salì sull'auto, accese il motore ed uscì dal parcheggio, Vittoria sorrise con gli occhi e lui ripensò alle mattine in cui si salutavano prima di andare al lavoro. Prima di imboccare il vialetto diede un'occhiata nello specchietto retrovisore e la vide in piedi accanto alla sua utilitaria. L'istinto gli diceva di inchiodare e tornare indietro, il senso di responsabilità e la ragione spostarono il suo sguardo sulla strada e sparì nel traffico mattutino.
CONTINUA
- Che succede, perchè sei qui?
- Tuo fratello è tornato, parliamone.
Al suo silenzio Vittoria provò ad incalzarlo.
- Sul serio, ho bisogno di informazioni.
- Noto con piacere che ti è tornata la favella. Con tanti argomenti dobbiamo parlare proprio di Flavio?
- Deluso?
L'uomo provò a fissare il punto della questione.
- Dopo tre mesi di silenzio mi aspettavo qualcosa di più. Comunque è arrivato da meno di 24 ore, cosa può aver fatto?
- niente di allarmante, il suo ritorno ha creato scompiglio tra le mie amiche, volevo sapere quanto si ferma?
- e sei venuta fino qui per chiedermelo? Potevi chiamare. Avrei potuto darti quest'informazione al telefono.
- avevo voglia di prendere un po' d'aria.
Uno sguardo carico di sottintesi rimbalzò tra i due.
- Come hai dormito?
- Benissimo, stanotte abbiamo dormito tutte insieme, per non lasciare sola Carla. Rispondi, non cambiare discorso!
- ha smesso di navigare, credo che il suo rientro sia definitivo.
- hai fretta?
- Sì, ho appuntamento col questore e un paio di dirigenti, adesso.
- è cambiato o è rimasto lo stesso?
Lo sguardo interrogativo la fece spiegare:
- ha sempre una donna in ogni porto?
- Non abbiamo avuto tempo di parlarne. Lo vedrò stasera, se vuoi posso informarmi!
Vittoria accennò un sorriso, riconosceva il tono con cui amava sfotterla.
- Ha chiesto un appuntamento a Bea.
L'espressione sorpresa la colpì.
- sei geloso?
- perchè, dovrei? tu piuttosto, vuoi uscire con loro per farle da chaperon?
Non si scompose e continuò a martellarlo di domande.
- sapevi che aveva baciato Emma ad una festa?
- sì, quel capodanno in montagna.
A quel punto non riuscì a ribattere.
- anche se non ho mai pensato che potesse essere il suo tipo. Ci vedo più una tipa come Carla.
- ieri sera ha confessato di avere avuto un debole per lui.
- dove passa Flavio non cresce più l'erba, alle superiori il telefono squillava a tutte le ore.
- Tre su tre è un'ottima media.
- Posso riferirgli che ha la tua benedizione?
- no, digli che se si comporta male con Bea gli stronco la carriera.
- sarà fatto. Hai bisogno di qualcos'altro o sei venuta solo per parlarmi di lui?
Seguì un silenzio imbarazzato che Vittoria interruppe subito.
- no, volevo vederti e ho trovato questa scusa. Originale, non credi?
Gli occhi negli occhi. Il battito accelerato. Le distanze si accorciano. La voglia di stringersi senza dover trovare scuse e giustificazioni prende il sopravvento. Ma la realtà, prepotente, rimette al proprio posto i personaggi della storia. L'attimo è spezzato. Le distanze si dilatano. Ognuno riprende il suo viaggio.
- Scusami, adesso devo proprio andare, tu però chiamani per qualsiasi cosa, ok?
Adriano salì sull'auto, accese il motore ed uscì dal parcheggio, Vittoria sorrise con gli occhi e lui ripensò alle mattine in cui si salutavano prima di andare al lavoro. Prima di imboccare il vialetto diede un'occhiata nello specchietto retrovisore e la vide in piedi accanto alla sua utilitaria. L'istinto gli diceva di inchiodare e tornare indietro, il senso di responsabilità e la ragione spostarono il suo sguardo sulla strada e sparì nel traffico mattutino.
CONTINUA
domenica 12 dicembre 2010
sabato 11 dicembre 2010
[shopping natalizio]
oggi a Milano non si poteva entrare in nessun negozio
ho fatto la fila anche al Milan Store
cronaca di un dolore annunciato
venerdì 10 dicembre 2010
infinite cose da fare e zero tempo
giovedì 9 dicembre 2010
il pozzo dell'anima - 39
Il giorno seguente Carla sbrigò le pratiche alle onoranze funebri, ed accompagnò il padre in comune per comunicare il decesso della madre; il funerale si tenne nel pomeriggio. Vittoria per tutto il giorno si pose domande su quanto accaduto la notte precedente. Lei e Beatrice non ne fecero parola. Al termine di un'altra giornata estenuante, le amiche decisero di cenare insieme a casa di Vittoria che, incalzata da Emma, che si era accorta della sua inquietudine, raccontò gli avvenimenti che avevano portato Beatrice a chiamare Adriano nel cuore della notte.
- Adriano si è fermato qui?
Un sorriso accese il viso di Emma.
- Non farti illusioni, ho dormito come un sasso, da sola, e lui è stato in soggiorno, credo mi abbia sorvegliato mentre ero addormentata, questa mattina ha detto che non mi sono mossa.
Uno sguardo di sfida rivolto a Beatrice.
- Si vede che ti sei sfogata abbastanza quando eri con me!
Il tono urtò Vittoria.
- Ho parlato nel sonno, può capitare!
- Potremmo chiamarla "la mia notte con Reagan"!
- Chi?
Domandarono all'unisono.
- la bambina dell'esorcista. Il personaggio si chiamava Reagan.
- Come fai a ricordarti certi particolari? il nome di un personaggio di un film visto 25 anni fa! a me non viene in mente neanche cos'ho visto in tv ieri sera!
- Come potrei scordarlo? e' stato l'incubo della mia adolescenza!
- Così io sarei levitata e avrei spruzzato tutta la casa di vomito verde?
Il sarcasmo tradiva un fastidio mal sopito.
- Non è andata così, però mi hai fatto paura!
- Non avrai esagerato?
Bea, sfidata, venne meno alla promessa di non mostrare il video.
- Ti ho filmato, puoi vedere tu stessa.
Quando azionò il lettore multimediale del cellulare le amiche trattennero il fiato. Vittoria all'inizio non si riconobbe. L'immagine era buia poi l'inquadratura si fece più nitida. Era lei, senz'altro, dormiva ma i muscoli continuavano a scattare, e parlava piano, con una voce strana, come se stesse leggendo un copione. Il sonoro era confuso, le parole non si distinguevano, la voce era roca, diversa e fu quello ad impressionarla di più. Scambiò uno sguardo con Bea, solo in quel momento capì realmente la situazione.
- Ho chiamato lo psichiatra. Poteva fissare il primo appuntamento il mese prossimo. Gli ho spiegato che è urgente e ha trovato un buco libero tra due giorni.
A quel punto Bea cercò di sviare il discorso parlando del suo ritorno a casa con Flavio.
- Dove si è nascosto negli ultimi 5 anni? non me lo ricordavo così fico! ero stravolta ma non nego di essermi rifatta gli occhi!
Emma entrò in fibrillazione.
- è tornato Flavio? quando? e si ferma o riparte?
Carla ammise che in passato il tipo aveva avuto un impatto notevole anche su di lei.
- L'ho sempre trovato molto affascinante. E' stato il mio sogno proibito per anni!
Emma continuò agitata:
- Vi ricordate di quel capodanno quando il mio accompagnatore mi ha bidonato e ho preso una sbornia colossale?
Le tre annuirono sottolineando l'episodio con un paio di battute.
- Non vi ho mai detto che quella sera ci siamo baciati! Era lui l'uomo misterioso con cui ero chiusa nel bagno del locale.
L'espressione sognante fece sorridere le amiche.
- Se la cosa vi può consolare mi ha chiesto d'uscire!
Tre teste si voltarono simultaneamente nella direzione di Bea
- Non ho ancora deciso se accettare.
Concluse compiaciuta. Vittoria alzò gli occhi al cielo.
- è appena rientrato e ha già fatto danni!
CONTINUA
- Adriano si è fermato qui?
Un sorriso accese il viso di Emma.
- Non farti illusioni, ho dormito come un sasso, da sola, e lui è stato in soggiorno, credo mi abbia sorvegliato mentre ero addormentata, questa mattina ha detto che non mi sono mossa.
Uno sguardo di sfida rivolto a Beatrice.
- Si vede che ti sei sfogata abbastanza quando eri con me!
Il tono urtò Vittoria.
- Ho parlato nel sonno, può capitare!
- Potremmo chiamarla "la mia notte con Reagan"!
- Chi?
Domandarono all'unisono.
- la bambina dell'esorcista. Il personaggio si chiamava Reagan.
- Come fai a ricordarti certi particolari? il nome di un personaggio di un film visto 25 anni fa! a me non viene in mente neanche cos'ho visto in tv ieri sera!
- Come potrei scordarlo? e' stato l'incubo della mia adolescenza!
- Così io sarei levitata e avrei spruzzato tutta la casa di vomito verde?
Il sarcasmo tradiva un fastidio mal sopito.
- Non è andata così, però mi hai fatto paura!
- Non avrai esagerato?
Bea, sfidata, venne meno alla promessa di non mostrare il video.
- Ti ho filmato, puoi vedere tu stessa.
Quando azionò il lettore multimediale del cellulare le amiche trattennero il fiato. Vittoria all'inizio non si riconobbe. L'immagine era buia poi l'inquadratura si fece più nitida. Era lei, senz'altro, dormiva ma i muscoli continuavano a scattare, e parlava piano, con una voce strana, come se stesse leggendo un copione. Il sonoro era confuso, le parole non si distinguevano, la voce era roca, diversa e fu quello ad impressionarla di più. Scambiò uno sguardo con Bea, solo in quel momento capì realmente la situazione.
- Ho chiamato lo psichiatra. Poteva fissare il primo appuntamento il mese prossimo. Gli ho spiegato che è urgente e ha trovato un buco libero tra due giorni.
A quel punto Bea cercò di sviare il discorso parlando del suo ritorno a casa con Flavio.
- Dove si è nascosto negli ultimi 5 anni? non me lo ricordavo così fico! ero stravolta ma non nego di essermi rifatta gli occhi!
Emma entrò in fibrillazione.
- è tornato Flavio? quando? e si ferma o riparte?
Carla ammise che in passato il tipo aveva avuto un impatto notevole anche su di lei.
- L'ho sempre trovato molto affascinante. E' stato il mio sogno proibito per anni!
Emma continuò agitata:
- Vi ricordate di quel capodanno quando il mio accompagnatore mi ha bidonato e ho preso una sbornia colossale?
Le tre annuirono sottolineando l'episodio con un paio di battute.
- Non vi ho mai detto che quella sera ci siamo baciati! Era lui l'uomo misterioso con cui ero chiusa nel bagno del locale.
L'espressione sognante fece sorridere le amiche.
- Se la cosa vi può consolare mi ha chiesto d'uscire!
Tre teste si voltarono simultaneamente nella direzione di Bea
- Non ho ancora deciso se accettare.
Concluse compiaciuta. Vittoria alzò gli occhi al cielo.
- è appena rientrato e ha già fatto danni!
CONTINUA
divagazioni in un giorno di festa
ho dormito ad oltranza,ho fatto colazione quando era ora di pranzare, cazzeggiato, visto un film, siamo usciti tardi per fare un giro di negozi. Abbiamo cenato da amici, ingollato le peggio schifezze (dal cinese da asporto a sacchetti di M&M's) giocato d'azzardo (donne vs uomini e li abbiamo stracciati) e tra qualche ora la sveglia e si torna al lavoro...uff! Alla fine l'albero non l'ho ancora fatto, pensavo fosse nello sgabuzzino invece è in garage!
mercoledì 8 dicembre 2010
[cinema] (in greed we trust) Wall street - Money never sleeps
Gordon Gekko is back! Dopo 23 anni torna il personaggio che nel 1988 valse l'Oscar come miglior attore protagonista a Michael Douglas. Interpretato in modo formidabile (nonostante la malattia), diretto da Oliver Stone (che interpreta anche un cameo), con Shia LaBeouf e Carey Mulligan ormai confermati astri del nuovo cinema, Frank Langella, l'ottimo Josh Brolin, e una piccola apparizione del protagonista del primo film Charlie Sheen, è un sequel attualissimo e convincente. Regia grandiosa, senza sbavature, colonna sonora straordinaria (vi dicono qualcosa i nomi David Byrne e Brian Eno?) Mi è piaciuto molto*****
[cinema] Piranha 3 D
Horror ittico prodotto da James Cameron, che esordì proprio con "Piranha paura" nel 1983
Metti Richard Dreyfuss (Lo squalo e Incontri ravvicinati del 3 tipo, per citarne un paio) Ultraman, Doc di Ritorno al futuro, la deliziosa Elisabeth Shue (premio Oscar 1995 per Via da Las Vegas) il nipote di Steve McQueen (fratellino rompiballe di Elèna in The vampire diaries) e l'odiosa prezzemolina di Gossip girl, portali in Arizona, in una località turistica con un lago vulcanico, meta visitatissima in occasione dei festeggiamenti per il 4 luglio, aggiungi una scossa sismica che provoca una spaccatura, scopre un lago sotteraneo ed apre un varco ad un banco di ferocissimi pesci preistorici, più brutti che cattivi, butta tutti in acqua ed ecco un vero e proprio bagno di sangue. La storia alla fine è sempre la stessa, che siano irradiati da raggi fotonici, o geneticamente modificati, si tratta sempre di animali che provocano più danni della grandine fino a che arriva un solo essere umano e risolve tutto col colpo di genio alla Mc Gyver! Gli effetti però sono davvero speciali. In 3 d è un flash. I fanatici del genere ci andranno a nozze!
ho gradito particolarmente questa scena per motivi personali
E visto il successo ottenuto ai botteghini è previsto un sequel...
martedì 7 dicembre 2010
il pozzo dell'anima - 38
Flavio accompagnò a casa Beatrice, Adriano restò con Vittoria.
- Non ho bisogno di una balia.
- Non fare questioni, ho detto che mi fermo. E' deciso.
- Non ho intenzione di dormire con te.
- Non ci pensavo proprio. Mettiti tranquilla.
Vittoria si rese conto del tono e cercò di aggiustare il tiro.
- non per essere scortese, intendo dire che non voglio che mi guardi dormire.
- l'ho fatto per anni.
Sul viso di Adriano un sorriso tirato.
- appunto, ora non ha più senso.
- ti sbagli, forse ha più senso ora!
Rimasero in silenzio a fissarsi.
- grazie per avermi chiamato.
- a Carla ha fatto piacere vederti.
- all'ospedale non ci siamo detti niente... per la faccenda di Tiziano Rivolta, non volevamo agire alle tue spalle, Bea ha pensato che se non fosse intervenuta tu avresti lasciato le cose come stavano e...
- tu, cavaliere senza macchia non potevi sottrarti, ovviamente!
- solo perchè non stiamo più insieme non vuol dire che non...sì insomma, che non mi preoccupo più per te!
L'imbarazzo si fece tangibile.
- Dai, vai a coricarti, io resto qui in soggiorno.
Vittoria a quel punto sbottò.
- io davvero non capisco, mi sento una carcerata, guardata a vista. Bea poi, non aveva mai dato segni di squilibrio, stasera ha dato il meglio!
- Vic, vai a riposare, ne parliamo domani.
- No, ne parliamo adesso, non ho sonno e tutte queste scene mi irritano. Per un incubo tutto sto casino? E che avrò fatto mai?Bea, che si lancia da 4000 metri come bere un bicchiere d'acqua, chiama la cavalleria perchè parlo nel sonno? E' vero, dovremmo consultare un medico, di quelli bravi, per lei però!
- quando ha chiamato era sull'orlo di una crisi di nervi. Terrorizzata all'idea di restare da sola con te. Ci ha fatto vedere col telefonino. Per questo siamo venuti di corsa. Adesso, per cortesia, vai a dormire!
****
Beatrice ancora scossa cercava di darsi un tono seduta nell'auto di Flavio.
- Quanti anni sono che non ci vediamo?
- Parecchi, ti ricordavo un po' più in carne, con i capelli lunghi. Sei diversa.
- Anche tu! cioè sei sempre uguale, però..
- Credevo avessi una tresca con mio fratello!
- Ok, mi hai perso di vista per un pò, ma tuo fratello dovresti conoscerlo bene: non sono proprio il suo tipo!
- Adriano ha avuto tre fidanzate nella sua vita, una alle medie, una alle superiori e Vic.
- ah ecco, dimenticavo che lo sciupafemmine di famiglia sei tu!
- senza ombra di dubbio!
L'espressione da piacione fece sorridere Bea.
- ci stai provando?
- funziona?
- oddio, questa giornata sembra uscita da "ai confini della realtà"!
Flavio sorrise. L'intento di far svagare l'amica era riuscito.
CONTINUA
- Non ho bisogno di una balia.
- Non fare questioni, ho detto che mi fermo. E' deciso.
- Non ho intenzione di dormire con te.
- Non ci pensavo proprio. Mettiti tranquilla.
Vittoria si rese conto del tono e cercò di aggiustare il tiro.
- non per essere scortese, intendo dire che non voglio che mi guardi dormire.
- l'ho fatto per anni.
Sul viso di Adriano un sorriso tirato.
- appunto, ora non ha più senso.
- ti sbagli, forse ha più senso ora!
Rimasero in silenzio a fissarsi.
- grazie per avermi chiamato.
- a Carla ha fatto piacere vederti.
- all'ospedale non ci siamo detti niente... per la faccenda di Tiziano Rivolta, non volevamo agire alle tue spalle, Bea ha pensato che se non fosse intervenuta tu avresti lasciato le cose come stavano e...
- tu, cavaliere senza macchia non potevi sottrarti, ovviamente!
- solo perchè non stiamo più insieme non vuol dire che non...sì insomma, che non mi preoccupo più per te!
L'imbarazzo si fece tangibile.
- Dai, vai a coricarti, io resto qui in soggiorno.
Vittoria a quel punto sbottò.
- io davvero non capisco, mi sento una carcerata, guardata a vista. Bea poi, non aveva mai dato segni di squilibrio, stasera ha dato il meglio!
- Vic, vai a riposare, ne parliamo domani.
- No, ne parliamo adesso, non ho sonno e tutte queste scene mi irritano. Per un incubo tutto sto casino? E che avrò fatto mai?Bea, che si lancia da 4000 metri come bere un bicchiere d'acqua, chiama la cavalleria perchè parlo nel sonno? E' vero, dovremmo consultare un medico, di quelli bravi, per lei però!
- quando ha chiamato era sull'orlo di una crisi di nervi. Terrorizzata all'idea di restare da sola con te. Ci ha fatto vedere col telefonino. Per questo siamo venuti di corsa. Adesso, per cortesia, vai a dormire!
****
Beatrice ancora scossa cercava di darsi un tono seduta nell'auto di Flavio.
- Quanti anni sono che non ci vediamo?
- Parecchi, ti ricordavo un po' più in carne, con i capelli lunghi. Sei diversa.
- Anche tu! cioè sei sempre uguale, però..
- Credevo avessi una tresca con mio fratello!
- Ok, mi hai perso di vista per un pò, ma tuo fratello dovresti conoscerlo bene: non sono proprio il suo tipo!
- Adriano ha avuto tre fidanzate nella sua vita, una alle medie, una alle superiori e Vic.
- ah ecco, dimenticavo che lo sciupafemmine di famiglia sei tu!
- senza ombra di dubbio!
L'espressione da piacione fece sorridere Bea.
- ci stai provando?
- funziona?
- oddio, questa giornata sembra uscita da "ai confini della realtà"!
Flavio sorrise. L'intento di far svagare l'amica era riuscito.
CONTINUA
lunedì 6 dicembre 2010
il pozzo dell'anima - 37
Udiva la sua voce. Un ricordo? Sicuramente un sogno. Sembrava vicino, accanto a lei, in un'altra stanza, come se abitasse ancora lì, come se non se fosse mai andato via. Vittoria era in mezzo ad uno di quei sogni vividi, tridimensionali. Non avrebbe voluto svegliarsi. Non capiva le parole ma la voce la confortava. Adriano era lì, a pochi metri da lei, sentiva distintamente la sua voce. Sembrava parlasse piano, per non disturbarla. Eppure Adriano non viveva più lì con lei, se n'era andato da mesi. Nel dormiveglia si spaventò. Aprì gli occhi scossa da un fremito. Si alzò e percorse il corridoio che portava al soggiorno senza far rumore. Trovò Beatrice, Adriano e Flavio intenti a parlare di lei seduti sul divano. I tre la guardarono con apprensione. Vittoria rimase in piedi inebetita e sorpresa dalla presenza dei due uomini. Sgomenta guardò l'orologio sulla parete. Le due meno un quarto. L'ultima volta che aveva visto l'ora erano le dieci e venti e di lì a poco era crollata dal sonno.
- Cosa succede? perchè siete qui?
- Come stai?
Odiava che le si rispondesse con una domanda.
-Si può sapere cosa ci fate in casa mia a quest'ora della notte?
Bea continuò a ribattere la stessa domanda.
- Ti ho chiesto come stai?
- Perchè li hai fatti entrare? stai dando una festa a mia insaputa?
- Ricordi cosa hai sognato?
Rimase stupita dalla domanda.
- Credo di non aver neanche dormito. Forse mi sono solo assopita. Mi succede da un po' di tempo.
- Devi ricordare qualcosa.
- Che vuoi dire?
- Hai un disturbo del sonno.
- Russo?
- No, ti agiti, parli, ti muovi.
- Sono sonnambula?
- Se lo fossi a quest'ora sarei morta di spavento.
Vittoria colpita si sedette di fronte a Beatrice.
- Abbiamo bevuto una tisana e ci siamo sdraiate sotto il piumone a parlare.
- Poi ti sei addormentata e io dietro di te, più o meno alle undici meno un quarto.
- E...
-a mezzanotte mi sono svegliata perchè parlavi, anzi no, piangevi, e avevi una voce così stridula...cazzo Vic mi hai fatto prendere un coccolone!
- Mi stai prendendo in giro?
- Secondo te perchè loro due sono qui?
Adriano e Flavio non aprirono bocca. Vittoria cercò una giustificazione senza successo.
- Ho avuto una giornata pesante, la faccenda di Tiziano, i miei casini di lavoro, la madre di Carla. E' stato sicuramente un incubo.
- Vic, sono preoccupata, hai sempre dormito come una bambina, e lui può testimoniare, questa storia è iniziata da quando ti ho trascinato a fare rebirthing.
Vittoria annuì senza colpevolizzarla.
- Vorrei rimediare.
- Hai detto che hai trovato un luminare, domani mattina lo chiamo subito e prendo un appuntamento.
- e nel frattempo? ti faccio dormire sotto sorveglianza?
- Come sei tragica! Se temi per la tua incolumità puoi sempre dormire sul divano!
- Dopo stanotte non dormirò mai più!
Negli occhi di Bea il terrore non si era ancora spento.
CONTINUA
- Cosa succede? perchè siete qui?
- Come stai?
Odiava che le si rispondesse con una domanda.
-Si può sapere cosa ci fate in casa mia a quest'ora della notte?
Bea continuò a ribattere la stessa domanda.
- Ti ho chiesto come stai?
- Perchè li hai fatti entrare? stai dando una festa a mia insaputa?
- Ricordi cosa hai sognato?
Rimase stupita dalla domanda.
- Credo di non aver neanche dormito. Forse mi sono solo assopita. Mi succede da un po' di tempo.
- Devi ricordare qualcosa.
- Che vuoi dire?
- Hai un disturbo del sonno.
- Russo?
- No, ti agiti, parli, ti muovi.
- Sono sonnambula?
- Se lo fossi a quest'ora sarei morta di spavento.
Vittoria colpita si sedette di fronte a Beatrice.
- Abbiamo bevuto una tisana e ci siamo sdraiate sotto il piumone a parlare.
- Poi ti sei addormentata e io dietro di te, più o meno alle undici meno un quarto.
- E...
-a mezzanotte mi sono svegliata perchè parlavi, anzi no, piangevi, e avevi una voce così stridula...cazzo Vic mi hai fatto prendere un coccolone!
- Mi stai prendendo in giro?
- Secondo te perchè loro due sono qui?
Adriano e Flavio non aprirono bocca. Vittoria cercò una giustificazione senza successo.
- Ho avuto una giornata pesante, la faccenda di Tiziano, i miei casini di lavoro, la madre di Carla. E' stato sicuramente un incubo.
- Vic, sono preoccupata, hai sempre dormito come una bambina, e lui può testimoniare, questa storia è iniziata da quando ti ho trascinato a fare rebirthing.
Vittoria annuì senza colpevolizzarla.
- Vorrei rimediare.
- Hai detto che hai trovato un luminare, domani mattina lo chiamo subito e prendo un appuntamento.
- e nel frattempo? ti faccio dormire sotto sorveglianza?
- Come sei tragica! Se temi per la tua incolumità puoi sempre dormire sul divano!
- Dopo stanotte non dormirò mai più!
Negli occhi di Bea il terrore non si era ancora spento.
CONTINUA
*
domenica 5 dicembre 2010
Cucinando
Vi avviso, come in un calendario d'avvento, in almeno un post ogni giorno pubblicherò un'immagine natalizia
Stasera abbiamo declinato un invito a casa di amici per ospitare mio padre a cena. Ho cucinato l'arrosto e altre delizie però dovrei decisamente rivedere i miei tempi, con la presunzione d'essere multitasking e la solita ricerca della perfezione assoluta, cucinando tre cose insieme ho perso la quarta! (ho bruciato il pane, porca mignotta) A parte questo piccolo dettaglio la cena è stata un successo.
Stasera abbiamo declinato un invito a casa di amici per ospitare mio padre a cena. Ho cucinato l'arrosto e altre delizie però dovrei decisamente rivedere i miei tempi, con la presunzione d'essere multitasking e la solita ricerca della perfezione assoluta, cucinando tre cose insieme ho perso la quarta! (ho bruciato il pane, porca mignotta) A parte questo piccolo dettaglio la cena è stata un successo.
sabato 4 dicembre 2010
Iscriviti a:
Post (Atom)