martedì 6 luglio 2010

Instant karma # 51

Mi dimettono, torno in via Pernice 16, nel mio appartamento con terrazza sul golfo, tra le mie cose, alla mia realtà. Devo chiamare gli amici, al lavoro, i colleghi, per giorni non ho fatto che pensare a questo momento, ed ora che mi hanno dato il lasciapassare sono trattenuta, come se la mia permanenza qui non fosse davvero terminata. Vorrei salutare la nuova vicina di letto, con cui non ho scambiato neanche una parola, e rivedere Giulia, che nei miei deliri post operatori credevo fosse Camilla, sapere che sta bene. Lo ammetto, cerco ancora di sapere se quel medico bellissimo che non mi ha mai fatto la medicazione, è un altro frutto della mia immaginazione, probabilmente distorta dai farmaci o esiste davvero. Francesca ha preso le mie cose e mi accompagna all'ascensore. Ho salutato le infermiere di turno, fatto un cenno con la testa alle persone che ho incontrato. Ci fermiamo al bar del piano terra per un caffè quando tra la calca avverto un viso che conosco e odo una voce famigliare, una donna, alta, sorride mentre me la ricordo seria. Ha i capelli legati, osservo le mani quando stringe la tazza di caffè. Conosco quel gesto. Chiedo a Francesca se la conosce. Non l'ha mai vista. So che ha qualcosa a che fare con me, non so come, chiedo di avvicinarci quando la donna si volta, sorride e mi chiede come sto. Sono confusa, lei sa chi sono ma io non so chi è.
- Sono l'anestesista, non si ricorda? La trovo bene, esce oggi?
D'un tratto ho il flash del giorno dell'intervento. La sala azzurra in cui mi hanno somministrato la preanestesia, un orologio enorme su cui cercavo di mettere a fuoco la lancetta mentre i secondi diventavano lenti e la testa pesante, in sottofondo un discorso lungo e articolato su una rivalità tra donne innamorate dello stesso uomo, di un tradimento, un incidente, una carriera stroncata sul nascere e tanto livore misto a dispiacere. Nomi che adesso sembrano scritti su carta, in fila, come personaggi di un copione, una storia che ha preso forma nella mia testa mentre qualcuno giocava col mio cervello. Riconosco la voce narrante, quella che credevo fosse la mia. Non erano miei ricordi, non si trattava di me. Non ho mai avuto un fidanzato di nome Matteo, e nessuna che mi odiasse al punto da volermi investrire con l'auto. Ho assimilato i discorsi che ho ascoltato in fase incoscia, li ho elaborati e ne ho tratto una versione adatta a me. Ho sostituito questa realtà alla mia, escludendo tutto il resto. Sorrido perchè ho capito. Annuisco alla sua domanda. Esco oggi e vado a riprendermi la mia vita

CONTINUA
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9 commenti:

  1. ehm mi sono persa qualcosa???dimettono???non eri in ferie al mercato?o sono stata sbadata e ho perso qualcosa???bacioni

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  2. @Scix > hai perso le 50 puntate precedenti :) smack!

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  3. :-O :-O sono a bocca aperta... :-O daiiiii....... ma non puoi farmi aspettare così tanto!!!!!!!!!

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  4. Mi era mancata questa QueenSoap... L'idea che hai proposto è fighissima, il fatto che lei avesse vissuto vite di altri insomma... Da film.

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  5. ..queen sono senza parole..bellissimo!

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  6. @Daisy 1 > ;D per certe cose ci vuole tempo e ispirazione

    @Daisy 2 > GRAZIE :*

    @Rospo > lieta che ti sia mancata :) mi fa piacere che l'idea sia apprezzata ;P

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  7. @Federica > ti ho mancato per un minuto! :D sono contenta che ti vada a genio :*

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  8. Ecco oggi ...adesso ....ho letto l'ultima parola...bellissimo......e poi....che farà Barbara....io, come Barbara ho vissuto un' esperienza molto simile a quella che ad un certo punto racconta.....

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