venerdì 3 dicembre 2010

Il pozzo dell'anima - 36

L'iPhone vibrò sul tavolo, Flavio guardò il display poi rivolse un'occhiata al fratello trattenendo un sorriso.
- Bea? sul serio?
Adriano scolò la pasta, appoggiò la pentola sul fornello e si voltò verso Flavio facendo un cenno perchè gli passasse i piatti.
- Non sto giudicando, semplicemente pensavo che non fosse il tuo tipo.
- Cosa ne sai tu di chi è o non è il mio tipo.
Scherzò condendo la pasta.
- Se non sbaglio lei e Vittoria sono molto legate...
- Non trarre conclusioni affrettate. Le cose non stanno come sembrano.
- Ah no? la migliore amica della tua ex ti chiama a mezzanotte, come stanno le cose?
- Non credi all'amicizia tra uomo e donna?
- Francamente no.
- Solo perchè tu te le ghiandi tutte non vuol dire che io sia come te. Passami il telefono.
Adriano tese la mano per farsi porgere il cellulare.
Cosa vorrà a quest'ora quella stordita? Pensò tra sè.
- E' stata una giornata pesante per tutti, perchè sei ancora sveglia?
Udì rumori confusi, un suono soffocato, guardò l'apparecchio e si accorse che era una videochiamata. Allontanò il display per vedere meglio; non riuscì a capire cosa stava succedendo. In primo piano Beatrice che parlava sottovoce, e tentava di mostrare dietro di lei, al buio, Vittoria sdraiata, che si agitava nel sonno. Basito girò il telefono per far vedere la scena a Flavio.
- Sono da Vic, nella vostra casa, mi sono addormentata di schianto più di un'ora fa, adesso mi sono svegliata e l'ho trovata così.
- Che succede? non riesco a vedere.
Beatrice spostò il cellulare per inquadrare l'amica. Un'immagine inquietante. Coperta da una trapunta chiara Vittoria giaceva distesa sul futon, immersa in un sonno profondo, si muoveva, con impercettibili scatti nervosi, e sembrava pronunciasse qualche parola, come un ritornello.
- Non lo so, credo stia sognando, ho i brividi, e sai che non mi spavento facilmente.
- Cosa fa di strano? perchè sei sconvolta?
- Parla nel sonno, si agita, ride, piange, ha una voce che sembra la bambina dell'esorcista, non so che cazzo fare! non voglio restare sola con lei.
- E' uno scherzo?
Domandò Flavio confuso. Adriano scosse la testa.
- Stai calma e non svegliarla per nessun motivo.
- Ti avverto, se si alza e comincia a camminare per casa io scappo a gambe levate.
- Ascolta cosa dice, e aspetta che si svegli da sola.
- Puoi venire qui subito? per favore.
Il tono supplichevole colpì Adriano.
- Non credo che le farebbe piacere trovarmi lì al suo risveglio, non stasera, tantomeno in quella casa.
- Non te lo chiederei, credimi. Se avessi potuto avrei chiamato le ragazze, non ho idea di cosa le stia succedendo, non so gestire questa situazione. Aiutami!
Flavio vide negli occhi di Bea l'apprensione e l'impotenza, e prese la situazione in mano
- Non andare nel panico. Arriviamo, un quarto d'ora al massimo.

Beatrice, appoggiata allo stipite della porta, ad un paio di metri di distanza osservava Vittoria con preoccupazione. Sul display del cellulare i minuti che la separavano da Adriano e Flavio sembravano non esaurirsi. Udì distintamente una parola che aveva già ripetuto. Si avvicinò per ascoltare meglio, un movimento la fece sussultare, strinse il telefono spaventata, a quel punto le venne l'idea di filmarla.

CONTINUA

2 commenti: