giovedì 9 dicembre 2010

il pozzo dell'anima - 39

Il giorno seguente Carla sbrigò le pratiche alle onoranze funebri, ed accompagnò il padre in comune per comunicare il decesso della madre; il funerale si tenne nel pomeriggio. Vittoria per tutto il giorno si pose domande su quanto accaduto la notte precedente. Lei e Beatrice non ne fecero parola. Al termine di un'altra giornata estenuante, le amiche decisero di cenare insieme a casa di Vittoria che, incalzata da Emma, che si era accorta della sua inquietudine, raccontò gli avvenimenti che avevano portato Beatrice a chiamare Adriano nel cuore della notte.
- Adriano si è fermato qui?
Un sorriso accese il viso di Emma.
- Non farti illusioni, ho dormito come un sasso, da sola, e lui è stato in soggiorno, credo mi abbia sorvegliato mentre ero addormentata, questa mattina ha detto che non mi sono mossa.
Uno sguardo di sfida rivolto a Beatrice.
- Si vede che ti sei sfogata abbastanza quando eri con me!
Il tono urtò Vittoria.
- Ho parlato nel sonno, può capitare!
- Potremmo chiamarla "la mia notte con Reagan"!
- Chi?
Domandarono all'unisono.
- la bambina dell'esorcista. Il personaggio si chiamava Reagan.
- Come fai a ricordarti certi particolari? il nome di un personaggio di un film visto 25 anni fa! a me non viene in mente neanche cos'ho visto in tv ieri sera!
- Come potrei scordarlo? e' stato l'incubo della mia adolescenza!
- Così io sarei levitata e avrei spruzzato tutta la casa di vomito verde?
Il sarcasmo tradiva un fastidio mal sopito.
- Non è andata così, però mi hai fatto paura!
- Non avrai esagerato?
Bea, sfidata, venne meno alla promessa di non mostrare il video.
- Ti ho filmato, puoi vedere tu stessa.
Quando azionò il lettore multimediale del cellulare le amiche trattennero il fiato. Vittoria all'inizio non si riconobbe. L'immagine era buia poi l'inquadratura si fece più nitida. Era lei, senz'altro, dormiva ma i muscoli continuavano a scattare, e parlava piano, con una voce strana, come se stesse leggendo un copione. Il sonoro era confuso, le parole non si distinguevano, la voce era roca, diversa e fu quello ad impressionarla di più. Scambiò uno sguardo con Bea, solo in quel momento capì realmente la situazione.
- Ho chiamato lo psichiatra. Poteva fissare il primo appuntamento il mese prossimo. Gli ho spiegato che è urgente e ha trovato un buco libero tra due giorni.
A quel punto Bea cercò di sviare il discorso parlando del suo ritorno a casa con Flavio.
- Dove si è nascosto negli ultimi 5 anni? non me lo ricordavo così fico! ero stravolta ma non nego di essermi rifatta gli occhi!
Emma
entrò in fibrillazione.
- è tornato Flavio? quando? e si ferma o riparte?
Carla ammise che in passato il tipo aveva avuto un impatto notevole anche su di lei.
- L'ho sempre trovato molto affascinante. E' stato il mio sogno proibito per anni!
Emma continuò agitata:
- Vi ricordate di quel capodanno quando il mio accompagnatore mi ha bidonato e ho preso una sbornia colossale?
Le tre annuirono sottolineando l'episodio con un paio di battute.
- Non vi ho mai detto che quella sera ci siamo baciati! Era lui l'uomo misterioso con cui ero chiusa nel bagno del locale.
L'espressione sognante fece sorridere le amiche.
- Se la cosa vi può consolare mi ha chiesto d'uscire!
Tre teste si voltarono simultaneamente nella direzione di Bea
- Non ho ancora deciso se accettare.
Concluse compiaciuta. Vittoria alzò gli occhi al cielo.
- è appena rientrato e ha già fatto danni!

CONTINUA

1 commento:

  1. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!
    Psichiatra e amorazzo...ti giuro che se non lo pubblichi ti meno!

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