sabato 30 aprile 2011
in my closet
Sveglia all'alba, parruchiera, un giro di negozi e da più di due ore sono all'opera per il cambio degli armadi. Parola d'ordine minimal (che detto da me è una contraddizione in termini) Ho buttato via una marea di cose tra t-shirt, bijoux e cosmetici, rivoluzionato lo sgabuzzino, contato troppe giacche e cappotti. Urge un cambiamento drastico. Soprattutto una botta di colore.
venerdì 29 aprile 2011
about the royal wedding (random)
Non ho visto il matrimonio, per mancanza di tempo, anche se ci sono frames in ogni dove, ma non mi è sfuggita la coppia glamour "the Beckhams". Lui fichissimo in tight, con tuba e appuntata sul petto la medaglia dell'Ordine dell'impero britannico, lei in look total blue, avvolta in lenzuolo (!) con un paio di tacchi che aiutami a dire plateau, tra scarpe e cappellino(!) era alta come lui.
Ed erano quelli più normali!
Ed erano quelli più normali!
nozze reali
si sono sposati? per favore ditemi di sì, perchè ormai ci hanno frantumato i cosiddetti!
l'unica cosa che mi importa di tutta la faccenda è che finisca una volta per tutte
l'unica cosa che mi importa di tutta la faccenda è che finisca una volta per tutte
giovedì 28 aprile 2011
senza fiato
Amici roditori, stanca di ansimare come Ghostface sono andata dal medico. Inutile dire che mi ha cazziato per non esserci andata prima che un banale virus si trasformasse in questa ciofeca senza fine. Visita accurata con auscultazione e il verdetto è: albero bronchiale seriamente congesto, che tradotto per i comuni mortali è una bronchite con controcazzi. Yeppa! Quindi antibiotico a raffica e cura di almeno due settimane. Le medicine da banco acquistate nei giorni scorsi posso portarle direttamente al macero. Proprio oggi che ho tolto le calze!
senza voce
lunedì 25 aprile 2011
Manuale di sopravvivenza alle festività
Io non ce l'ho, però dovrebbero pubblicarne uno!
Domenica ci siamo contenuti, ma oggi a pranzo dalla cugina, quella che cucina come se non ci fosse un domani, abbiamo mangiato il mondo + I.v.a.
Ho un abbiocco che potrei accasciarmi da un momento all'altro!
e voi come avete trascorso la Pasqua?
Domenica ci siamo contenuti, ma oggi a pranzo dalla cugina, quella che cucina come se non ci fosse un domani, abbiamo mangiato il mondo + I.v.a.
Ho un abbiocco che potrei accasciarmi da un momento all'altro!
e voi come avete trascorso la Pasqua?
Pulizie di primavera 2011
La tosse che mi flagella da 10 giorni è in parte dovuta alla pioggia newyorchese e all'aria condizionata dell'aereo, in parte ai dannati Dermatophagoides pteronissinus e farinae (quei cazzo di acari della polvere!). Visto che siamo alla fine di aprile è ora di aprire le finestre, lasciare circolare l'aria, e fare il dannato cambio degli armadi, ne approfitto per liberarmi di inutili zavorre. Ho iniziato a preparare i sacchi!
domenica 24 aprile 2011
[cinema italiano] Immaturi
sabato 23 aprile 2011
[absolutely recommended] il pollo nel saccoccio
No dico, l'avete provato? un'autentico prodigio.
Date un'occhiata qui.
Meglio la variante gusto provenzale.
venerdì 22 aprile 2011
Previsioni meteo
giovedì 21 aprile 2011
[cinema] Country strong
La parabola discendente di una stella della musica country. Intenso e di forte impatto.
Protagonisti Gwyneth Paltrow, Tim McGraw, Garrett Englund e Leighton Meester
Tutte le canzoni sono eseguite dagli attori. Il brano "Coming Home" cantato da Gwyneth Paltrow ha ricevuto una nomination ai Golden Globes ed una agli Academy Awards.
Uscirà nelle sale a giugno.
Molto bello****
se cliccate potete leggere una recensione
Aprile dolce dormire
mercoledì 20 aprile 2011
Prosciutto prosciutto
Quando mia madre era piccola la sua famiglia (braccianti agricoli) allevava alcuni animali: oche, galline, conigli, un mulo ed un maiale che, mi raccontava, si comportava come un cane, era socievole, estremamente pulito, e quando fu sacrificato piangeva e non voleva uscire dal recinto; quel giorno lei ebbe la sensazione che conoscesse il destino che lo attendeva. Questo racconto mi è rimasto impresso da tutta la vita. Ma veniamo al motivo del post: non vado pazza per la carne, ne mangio il minimo indispensabile per sopravvivere, non tocco l'agnello per principio, quando penso che la bistecchina è un vitellino dagli occhi rotondi mi vengono i lucciconi, le poche volte che mangio il coniglio, devo assolutamente dissociarlo dalle immagini dei teneri batuffoli di pelo con le orecchiette lunghe, sennò digiunerei per giorni, e con questo dove voglio arrivare? Due settimane fa il Principe tornando da Treviso in autostrada ha trovato diversi camion che trasportavano bestiame, tra i tanti uno di Sus scrofa domesticus (sì insomma, maiali). Superando il camion ha visto chiaramente tutti i maiali stipati e dalle grate spuntava qualche muso, e qualche orecchio. Mi ha detto che gli si è stretto il cuore. Da quel momento non ho più avuto voglia di mangiare insaccati et familia. Non ho mai pensato che il prosciutto fosse un frutto e crescesse spontaneamente nelle cantine, però pensare al maiale che soffre mentre va al patibolo mi ha fatto venire i brividi, e così non mangio prosciutto da due settimane. Ecco, l'ho detto!
[coming soon] Thor
clicca sulla locandina per guardare il trailer
protagonisti Chris Hemsworth, Natalie Portman, Anthony Hopkins
♫ datemi un martello, che cosa ne vuoi fare? ♫
vado pazza per i fumetti Marvel!
martedì 19 aprile 2011
fenomeni antropologici multimediali (almeno in Lost c'era un senso!)
Seguo diversi serial, guardo pochi programmi con regolarità, giusto le Invasioni barbariche se mi interessa l'argomento e Le Iene quando capita, con i reality ho mollato molto tempo fa, è terminato il Grande Fratello più lungo della storia, sono stati rinchiusi quasi un anno(!) per mesi non hanno fatto che parlare di persone che non conosco e non sono interessata diversamente, ha vinto Andrea anche se il favorito era Ferdinando(!) e stasera, grazie a fastidiosa raucedine e raffreddore cosmico mi addormento sul divano di pelle umana e quando mi sveglio c'è il faccione di Simona Matrona Ventura che commenta il coccodrillo di un ex concorrente morto ieri di infarto (umanamente mi spiace, ma non ho idea di chi fosse). La sfilata di ex naufraghi ex famosi è imbarazzante, Nina Moric*Welcome to Silycon Valley* sembra un pesce palla picchiato(!) di Luca DiRisio (chi?) se n'è parlato per il famoso quarto d'ora di wharoliana memoria, 6 estati fa, e poi oblìo come tutti gli altri, segue Magda Gomez lanciata dal programma Markette (quando si dice destino) un brizzzolatissimo Raffaele Paganini che ricordo un bravo professionista, non capisco perchè ha voluto riciclarsi indegnamente in questo programma, Daniel McVicar, il Clark di Beautiful, famoso una ventina d'anni fa, senza parlare di new entries/ meteore come l'ormai ossidata Alba Parietti *hai un'età, fattene una ragione, per dio!*che sfoggia un costumino un po' troppo sgambato sul retro ed è davvero patetica, anche se si mette in posa mostra dei solchi di cellulite che lèvati, in studio fa il suo ingresso il prezzemolino più irritante della tv, il principe di ztocatzo, Emanuele Filiberto. C'è Vladimir Luxuria, che nel mucchio è il/la più normale. Sull'isola Eleonora Brigliadori, un tempo stimatissima signorina buonasera di Canale 5, è completamente andata di testa, sarà la fame nera, o qualche cocco caduto dalla Palmas (c'è pure l'ex velina nel simpatico gruppo di impavidi naufraghi) Laerte Pappalardo che in quanto a temperamento è degno figlio di suo padre, Kilian Nielsen, figlio di Brigitte, che pare un'acqua cheta invece potrebbe essere meno stordito di come vuole apparire, infine la figlia di Ambrogio Fogar e una salumiera di Roma, tal Allegretti non-so-come, che squilla come un citofono.
Preferisco la partita Roma Inter, e non tifo per nessuna delle due!
Il Principe si interrogava sulle motivazioni che spingono un individuo ad accettare di andare in un ambiente ostile, dove si ritroverà in situazioni al limite e sa che potenzialmente si ridurrà ai minimi termini. Il premio non vale la vergogna (e il sacrificio). Io mi domando perchè pagare l'abbonamento alla tv di stato per ottenere questi prodotti che definire lo zenith del trash è riduttivo.
SuperSimo sta perdendo smalto, stasera l'ho trovata invecchiata, e più matrona del solito, e io sono di bocca buona!
Preferisco la partita Roma Inter, e non tifo per nessuna delle due!
Il Principe si interrogava sulle motivazioni che spingono un individuo ad accettare di andare in un ambiente ostile, dove si ritroverà in situazioni al limite e sa che potenzialmente si ridurrà ai minimi termini. Il premio non vale la vergogna (e il sacrificio). Io mi domando perchè pagare l'abbonamento alla tv di stato per ottenere questi prodotti che definire lo zenith del trash è riduttivo.
SuperSimo sta perdendo smalto, stasera l'ho trovata invecchiata, e più matrona del solito, e io sono di bocca buona!
♫ Quando al fine d'un giorno noioso la gaiezza risorge nel cuor ♫
lunedì 18 aprile 2011
New York [5] 4th day - let the Hudson river flow
Warning - a NYC è imperativo ascoltare le previsioni meteo: a) ci beccano in pieno
b) il tempo cambia più volte al giorno, addirittura da quartiere a quartiere (se non avessi visto non ci avrei creduto) la maggior parte delle persone che lavorano a Manhattan vengono da fuori per cui è necessario sapere come può variare la temperatura durante la giornata. Ogni canale trasmette le condizioni meteo generali, per zona e addirittura quartiere più volte al giorno!
Esco con clima mite, indosso la giacchetta di pelle, oggi si fa colazione sulla Madison in un baretto che ha scovato il Principe scendendo a bruciarsene una; dopo mangiato torno in camera a prendere il piumino perchè non mi fido, mannaggia a me! Due passi fino a Madison Square Park, afferriamo il double decker (con un biglietto valido 48 ore puoi salire e scendere da ogni bus in qualsiasi posto della città) e andiamo a fare un giro a So.Ho (le strade sono bagnate, ha appena piovuto), tagliamo da Tri.be.Ca per Little Italy, inizia a fare caldo, caffè da la bella Ferrara, scendiamo a Canal Street (una serie di paradossi imbarazzanti, la baracchetta che vende imitazioni di Rolex di fronte alla gioielleria che espone bracciali tempestati di brillanti da 75,000 dollari!) Chinatown è un mondo a parte, non c'è un occidentale nemmeno a pagarlo a peso! usciamo dal quartiere, il sole schiaccia, agguantiamo un taxi e ci dirigiamo alla marina, precisamente al Pier 17, un centro commerciale sull'East river, distribuito su tre piani, mangiamo in uno dei ristoranti sul molo e alle 14 saliamo sul battello Circle line per fare il giro della baia, in barca fa fresco ma il sole abbronza, arriviamo davanti ad Ellis island, sotto la Statua della Libertà e scatta l'inno nazionale(!) ci stuzzica l'idea di noleggiare la bicicletta e percorrere il ponte di Brooklyn ma noi donnine abbiamo borse grandi come valigie e soprassediamo, acquisto un panama nero da aggiungere alla mia collezione, nella zona commerciale di Fulton entriamo nuovamente da Abercrombie & Fitch, stavolte intenzionate a comprare, vi ho detto che il negozio è in penombra? solo luci fioche illuminano gli articoli, e non ci sono finestre! è paradossale ma siamo in America. La socia ed io scoviamo una promozione: t-shirt di cotone morbidissimo, di ogni colore, con soggetti diversi a 19 dollari, ne acquistiamo tre per una, usciamo sorridenti mentre gli ometti, per niente attratti dai prodotti e scoglionati per l'attesa ci cassano gli acquisti con sdegno! più di un quarto d'ora per trovare un taxi libero (un record, fidatevi!) Un salto a Grand Central Station, dove troviamo un bagno insolitamente pulito per essere in una stazione così affollata. Si torna in hotel per scegliere il ristorante dove cenare, ci buttiamo sull'indiano, telefoniamo al Mint e si prenota per le 21. Mentre i tre si fermano a fumare davanti al locale, prendoo un scratch and win (gratta e vinci) e incassiamo 20 dollari per pagarci i prossimi taxi. Il ristorante è molto bello se non fosse buio come il Buddakan e Abercrombie(!) vi dico solo che si faticava a leggere il menu. Ordiniamo tandoori, chutney e altre tipicate della cucina indiana, senza sapere minimamente cosa capiterà nel piatto, sono fortunata ed è tutto squisito, un po' meno il socio, che invece non apprezza particolarmente, al Principe e socia arrivano le portate più speziate, dove il termine speziate è un eufemismo, occhi rossi e palato in fiamme, abbiamo riso come pazzi! il conto schiaccia, usciti dal locale facciamo quattro passi a piedi, passiamo davanti al W sulla Lexington, fermiamo un taxi e ci facciamo portare a Times Square a bere il caffè dallo Starbucks di fiducia, un giro di creme costose da Sephora (questa ve la spiego più avanti!) e ci buttiamo al M&M's store. Scocca la mezzanotte, il taxi si trasforma in zucca, e noi facciamo una passeggiata di 14 isolati fino all'hotel. Inutile dire che crollo dopo aver lavato i denti.
CONTINUA
back to reality
Ammetto di essere ancora un po' stonata rispetto all'ora, ieri sera sono andata a letto tardissimo e stamattina quando è suonata la sveglia (nei miei sogni) ero seduta a Bethesda Terrace che ammiravo la fontana e mi sono girate un po' le palle! Al lavoro a parte qualche arretrato che avevo messo in conto e un paio di documenti da preparare sembra procedere tutto senza particolari problemi, la scorsa settimana le colleghe se la sono cavata egregiamente, ma i clienti che curo personalmente sono contenti di poter parlare con me. Parlare è un parolone, sono completamente afona da venerdì.
domenica 17 aprile 2011
New York [4] 3rd day - the Prince's birthday
Domenica infilo un altro paio di scarpe, che sembrano darmi meno fastidio, dopo la maxy colazione da Corrado Bakery (West Greenwich Village) i fantastici quattro, pieni di energia prendono un taxi e vanno ad Harlem alla ricerca di una messa gospel. Il tassista ci porta alla cattedrale St. John the Divine ma non si sente una nota, viriamo per Apollo theatre e ciccia, altre tre chiese ma gli orari sono sballati, troppo tardi per una messa, troppo presto per l'altra, dopo un giro in un mega store sportivo dove gli amici acquistano Levi's 501 a 29 dollari, All star alte e basse a 30 e Adidas a 35 prendiamo il double decker e facciamo un giro passando per la Comumbia University, Upper East side, vediamo il museo Guggenheim (già visitato in precedenza) scendiamo davanti al Met (il Metropolitan museum) e all'altezza della 76 E ci infiliamo a Central Park. Passiamo per Belvedere Castle, ma non ci fermiamo, superiamo Tavern on the Green e Sweedish cottage, scoiattoli scorrazzano ovunque, gente che riposa nei prati sotto un sole pallido, sfrecciano tizi in rollerblade, ciclisti di ogni tipo ed età, risciò(!) giriamo intorno al lago , foto di rito al Ponte visto in tanti film. Lo giriamo quasi tutto a piedi (è una città) e quando le estremità iniziano a fulminarmi, letteralmente, faccio l'ultima tappa a Bethesda Terrace (la fontana è asciutta!) dove soccombo.
Strawberry fields forever Hotdog dal carretto, sosta in bagno alla Loeb Boathouse, l'ultima sporca meta è Strawberry fields, (la volta scorsa l'ho mancato!) dove un simpatico fricchettone racconta ad un pubblico accorato la vita e la morte (avvenuta lì vicino, al Dakota Building) di John Lennon, e dell'area del parco dedicata a lui, sul mosaico bianco e nero, con la parola Imagine scritta al centro ci sono decina di fiori colorati e fragole, intorno turisti che piangono(!) usciamo dal parco e prendiamo un taxi (è comodo, veloce, e in proporzione costa meno di qualsiasi altro mezzo)
This boots are (not) made for walking Snobbo Burberry (e questo la dice lunga sul dolore che mi affligge) mi precipito all' UGG store e stavolta il portiere mi spalanca la porta con deferenza. Provo un paio di UGG short grey, appena infilo il piede cambia l'umore, 136 dollari (95 euro) contro i 198 eurelli italiani? approvo e striscio la carta, ci avviamo verso l'Empire State Building c'è un vento bestiale e sul cucuzzolo fa un freddo boia, forse perchè la volta scorsa eravamo saliti all'imbrunire, a 'sto giro, in pieno giorno mi fa un po' impressione, vedo aerei in lontananza e confesso che non sono tranquillissima, finito il tour si scende e si va verso l'hotel che per il compleanno del Principe abbiamo, sotto sua richiesta, prenotato al Buddakan di Chelsea (Meatpacking district) e dobbiamo raggiungere il ristorante alle 20. [Peste mi colga se proprio la sera della festa mi viene una colica che mi piega in due come una sdraio, mi impasticco di rimedi omeopatici, ci infilo anche un buscopan e un rilaten, tanto per gradire e faccio finta di stare bene, anche se l'amore mio mi conosce a memoria e si dispiace. Tutti tirati a lucido, io sono uno straccio e reggo l'anima con i denti.]
Locale pazzesco, buio(!) molto frequentato, scendendo al piano inferiore, passando per il salone principale, riconosco la location in cui Carrie & Mr. Big festeggiano il loro fidanzamento in Sex and the city the movie. Ci servono 4 persone diverse (uno prende le ordinazioni, uno serve l'acqua e il vino, uno sparecchia e il capo si assicura che le portate siano sincronizzate, e di nostro gusto) quando il Principe e il socio escono per bruciarsene una la socia chiama il capo e gli chiede di portare il dessert con una candelina. Tutto perfetto. Cena squisita. Il Principe striscia la carta e usciamo.
Gotham by night Fuori dal locale staziona una limousine bianca lunga km! Noi ci apprestiamo a fare un gesto ad un taxi quando l'autista della limo ci avvicina e chiama la socia per nome... surprise! la limo è il regalo dei soci per il compleanno e ci scorrazza per Manhattan per due ore buone facendoci vedere tutto quello che c'è! ci porta a Brooklyn, a vedere lo skyline in corrispondenza del Pier 17 si ferma davanti al toro di Wall street per una foto, ci porta a prendere un caffè in centro, passando per le strade già percorse e per altre che cercheremo nei giorni successivi. [A me il dolore cessa solo una volta in camera]
Peccato, però è stata una bella serata
CONTINUA
sabato 16 aprile 2011
New York [3] 2nd day - out and about
Il secondo giorno, dopo la colazione da Eatitaly in nel quartiere del ferro da stiro (Flat Iron district), all'incrocio tra la 5Av e Broadway, partiamo alla volta del Greenwich Village, visita d'obbligo da Victoria's secrets per fare un riassunto alle amiche che credono nella leggenda che sia alla stregua di La Perla e Malizia, ecco no, non ci siamo proprio:diciamo che se non fosse per la supermodelle (le famose Victoria's angels) che fanno da testimonial (e che compensano largamente la qualità del prodotto) sembrerebbe il bottegone, uno di quegli store che vende tanto al mucchio articoli da colori improbabili (per lo più fluo e fantasie maculate) e completini improponibili anche alle accompagnatrici tanto care al premier (perdonate la divagazione pseudopolitica!). Tezènis, senza nulla togliere, visto che ci compro l'intimo di cotone, potrebbe insegnargli davvero qualcosa. Archiviato Victoria e i suoi segreti passiamo davanti alla NYU (università di New York) assistiamo all'esibizione di un pianista talentuoso nell'affollata Washington square, mentre ragazzi armati di cartelli e buone intenzioni chiedono alla nazione di interrompere i bombardamenti sulla Lybia, una deviazione in Gay street, passando per il parco infestato da scoiattoli esibizionisti e simpatici giocatori in attesa di partner per una partita a scacchi, incontriamo personaggi fantastici, travestiti dalla dignità di leoni, risaliamo Christopher street, passiamo davanti alla casa di Carrie Bradshaw di Sex and the city (Perry Street) scendiamo a So.Ho (South of Houston street) e No.Ho (North of Houston street), Tribeca (triangle below Canal Street) fino all'Hudson River Park risaliamo verso Canal Street per poi deviare in direzione del quartiere finanziario (Financial district). Pranziamo al Deli (meravigliosi self service, normalmente gestiti da personale orientale, ultra forniti e paghi ciò che prendi a peso) di Fulton Street beviamo una ciofeca che spacciano per expresso solo da Starbucks e decidiamo di visitare il museo dedicato all'attacco dell'undici settembre 2001. Qui occorre aprire una parentesi: [andammo la prima volta a New York nell'estate del 2000, visitammo le Twin Towers, entrambe costitute da 110 piani, (una era commerciale, composta solo da uffici, l'altra, quella turistica, aveva i centri commerciali situati sottoterra e la metropolitana) esattamente un anno dopo le torri furono abbattute e il mondo cambiò per sempre, ma nel mio immaginario erano rimaste lì, non esisteva lo skyline diverso da quello visto da Brooklyn durante quella favolosa vacanza. Ho visto Ground zero, decisamente implementato da quando tornò il Principe nel 2004, le torri non ci sono più ma migliaia di operai lavorano alacramente per ricostruire senza dimenticare. Abbiamo visitato il museo e sono rimasta sconvolta. Mentre camminavo tra le teche che custodiscono reperti, macerie e ricordi delle vittime, i manifesti raffiguranti i volti dei dispersi, le trascrizioni delle ultime telefonate dalle Torri, guardavo il video dei volontari, i superstiti e i vigili del fuoco che hanno scavato a mani nude per dare un nome a quei resti, per concedergli il giusto riposo e restituire la pace alle famiglie, mi sono accorta che le lacrime scendevano lente sui volti di tutti i visitatori, e tre enormi pareti di fotografie di facce sorridenti, scattate in momenti felici, vite spezzate dall'odio degli uomini, mi hanno fatto rendere conto veramente dell'immagine tragedia che si è consumata]Uno strano dolore ai piedi inizia a disturbarmi, arranco fino a Battery Park, convinco i compagni d'avventura a prendere un double decker e a farci scarrozzare fino a Midtown. Scorriamo Chinatown e Little Italy dal piano superiore del bus, stando attenti a non cozzare con i semafori (troppo bassi rispetto all'altezza del mezzo) risaliamo fino all'ingresso di Central Park dove la mia socia chiede di scendere per un bisogno urgente, scalo a Grand Army Plaza, capatina all'Apple store (sperando ci siano le restrooms) invece ciccia, in nome dell'amicizia che ci lega salto FAO Schwartz e ci buttiamo sulla 5 alla ricerca di un baretto con bagno annesso e finiamo alla Trump tower. Bagno pulitissimo, ready to go! Stavolta la ciofeca dello starbucks la gustiamo al Rockfeller center e ripartiamo alla ricerca di Abercrombie & Fitch di cui ogni newyorchese è dotato di sacchetto promozionale. Fermo un paio di donne con UGG ai piedi e sacchetto-logo in mano e chiedo dove poter acquistare le mega pantofolone da astronauta, inguardabili ma ultracomode, in cambio di queste adidas che mi danno il tormento, svolto da Niketown corro all'UGG store e il portiere (sì, avete capito bene, hanno il portiere!) mi fa cenno che stanno chiudendo e dovrò tornare domani. Mi viene da piangere, e non so decidere se è la delusione o il mal di piedi. 26 isolati all'hotel il Principe afferma che in una ventina di minuti dovremmo esserci. Dopo 50 minuti di camminata mancano ancora 5 isolati e viene sonoramente mandato al suo paese! Cerchiamo un posto dove cenare, i maschietti reclamano la T-bone, in una traversa di Times Square troviamo una steak house piuttosto frequentata, il locale è affollato, le portate sono gigantesche, pure il buttadentro è enorme, il piatto è così abbondante che non riesco a finire di mangiare. Non so come riesco a tornare in hotel, i piedi hanno perso la sensibilità. E' deciso: domani cambio scarpe!
CONTINUA
New York [2] - partenza 1st day
Sveglia all'alba, traffico regolare, scarichiamo i bagagli e gli ometti vanno a parcheggiare, arrivano dopo più di mezz'ora, mentre ci stiamo domandando se sono stati risucchiati in un'altra dimensione. Quindi caffè e una paglia prima di fare check in, banco Delta airlines, solite procedure, richiesta dell'Esta, passiamo per il duty dove i tre comprano tutte le stecche possibili, vado a cercare un paio di riviste per il viaggio, manca mezz'ora all'imbarco e sentiamo l'altoparlante recitare i nostri quattro nomi, corriamo al gate, sono già tutti imbarcati (!) - 8 ore di volo - aperitivo pranzo e merenda, ci ingozzano come polli da batteria e ci rifilano 3 film che fortunatamente non avevo visto Vi presento i nostri, Le cronache di Narnia:il viaggio del veliero e Secretariat (questo uscirà a giugno)
Queen of Queens atterrati all'aeroporto JFK (una città nella città) al terminal 4 azichè 3, pur arrivati in anticipo ci abbiamo impiegato 1 ora per riuscire a metterci in lista per lo shuttle (già prenotato dall'Italia, tra l'altro!) un'altra ora per uscire dal Queens e arrivare a Manhattan.
Location & Accomodation L'hotel prenotato dalla socia di vacanza è all'incrocio tra 30th E e Madison Avenue, a sinistra c'è il Flat Iron a destra L'Empire State. Il letto, che ve lo dico a fare? è Queen size (che sarebbe il loro matrimoniale, ma non avete idea delle dimensioni e della morbidezza) Una sciacquata e cambio d'abito, armati di cartina partiamo all'esplorazione del quartiere. Mi precipito nel primo Starbucks (la mia passione) e rimango disgustata dal muffin cioccobanana agguantato con tanta cupidigia. Prima cosa da depennare. Premesso: non è la prima volta che vedo New York, è universalmente riconosiuto che mi è rimasta nel cuore, riconosco i quartieri ed anche le vie in tv ma non immaginavo di ricordarla così bene, tipo che sapevo perfettamente a che altezza avrei trovato Gap e Banana Republic, Macy's e Times Square. Prendiamo la Broadway (la via che taglia trasversalmente Manhattan) facciamo un tour da Macy's (sembrava Euroflora da tanti fiori c'erano) imbrunisce e finalmente arriviamo a Times Square. Sono cambiati i cartelloni e anche qualche negozio, non c'è più il Code e il Virgin store, c'è sempre Sephora, dove io e Lally andammo a truccarci la prima sera a New York, 11 anni fa, ci sono centinaia di poliziotti, un paio di Starbucks, l'M&M's store, l'Hard rock cafè (coda di 50 minuti per un tavolo) finiamo a cena al Counter (una figata assoluta) una specie di ristorante che serve solo panini da costruire dove scegli pane, il tipo di carne, le verdure, il contorno e le salse. Satolli e contenti d'essere a Gotham torniamo all'hotel a piedi (sono solo 16 isolati!) Il traffico è rumoroso anche al nono piano, i taxi strombazzano ai semafori, mi viene il dubbio di non riuscire a prendere sonno...
Credo di non essere riuscita nemmeno a dire goodnight al Principe. Sono svenuta
CONTINUA
venerdì 15 aprile 2011
New York [1] (sneak peek)
Mentre cerco di scaricare le 984 foto dalla macchinetta, contrasto il mal di testa porco che mi affligge, aspetto di stendere il bucato e fare una seconda lavatrice e preparo i pensieri portati dalla vacanza, inizio col dire che in una settimana abbiamo visto tutte le stagioni: dal freddo gelido, al sole che abbronza, dal vento che spazza via, alla pioggia scosciante, ho visto gli alberi fiorire da un giorno all'altro a Madison Square Park in Flat Iron District, ho buttato via un paio di scarpe (e ne ho comprato un altro, ovviamente) Abbiamo mangiato americano, fusion, jappo&thai, indiano, turco, bevuto litri di caffè in ogni Starbucks, assaggiato mini cupcakes meravigliose, ho camminato per tutta Manhattan (credetemi se vi dico tutta!) percorso tutto Central Park, vagato per tutte le chiese di Harlem alla ricerca di una messa gospel e siamo finiti in uno store sportivo dove Adidas e Converse costavano 30 dollari, abbiamo girato esclusivamente in taxi, e in double decker cenato in una location di Sex and the city the movie e siamo andati a vedere lo skyline da Brooklyn di notte in limousine. Conosco la 5th avenue, Madison, Park e Lexinton a memoria (le avremo percorse, ognuna, 12 volte al giorno), un male ai piedi che resterà nella storia, ho fatto acquisti da Abercrombie & Fitch e Banana Republic, ho visitato Victoria's Secret e posso confermare (ricordavo bene da Miami anche se tutti ne parlano come un mito) che è la lingerie più kitch, pacchiana e inguardabile mai vista. Per ora è tutto, devo andare a stendere, più tardi passo al dettaglio!
See you later
back from New york City
giovedì 7 aprile 2011
mercoledì 6 aprile 2011
inconvenienti last minute
[notare l'espressione atapirata]
la mia proverbiale idiosincrasia per il ferro da stiro mi ha giocato un brutto tiro, ho fatto melina tutta la settimana (in realtà ho fatto diversi bucati e aspettato che tornasse il Principe dalla sua gita per sapere cosa intendeva portarsi in viaggio), e ho deciso di dedicarmi alla stiratura questa sera quindi ho cazzeggiato al pc, fatto la doccia, cucinato e nel momento topico... una bella cippa: il ferro non funziona! il problema è che ho un sacco di pezzi da stirare, una valigia da chiudere, e l'unico momento utile resta domani nella pausa, invece devo già andare in banca a ritirare i dollari, così dovrò salire all'ipermercato a comprare un ferro nuovo e rientrare a velocità supersonica per ottimizzare, e domani sera al rientro dall'ufficio si parte!
Puttanalarana
martedì 5 aprile 2011
[cinema] Il buongiorno del mattino
Il regista di Notting Hill e la sceneggiatrice de Il diavolo veste Prada, firmano questa pellicola di cui è protagonista una mean girl pentita, romantica interprete di The Note book, dinamica compagna di Sherlock Holmes, tal Rachel McAdams; al suo fianco Indiana Jones (Harrison Ford con cipiglio da burbero che nasconde inevitabilmente un lato tenero) e Annie Hall (Diane Keaton che riveste il ruolo di simpatica nevrotica d'ordinanza) in aggiunta Jeff Goldblum, Patrick Wilson in un ruolo un po' marginale e un paio di caratteristi piuttosto simpatici rendono questa commedia davvero divertente***
SCACCIAPENSIERI
lunedì 4 aprile 2011
aspettando le ferie
Non ho ancora preparato la valigia, ho fatto tre bucati in due giorni, sono stata dal parrucchiere, alla Spa e dal dentista. Mentre sono ancora al lavoro, e questi giorni sono impegnativi, il Principe, è già in ferie, adesso è in Veneto, oggi è passato a Treviso a vedere una Mustang (di cui ha inviato prontamente MMS), la socia di vacanze si diverte a scombinare i programmi cambiando le prenotazioni dell'hotel, pensavo alloggiassimo in un posto e mi ha appena comunicato che invece andremo da un'altra parte (il tutto per garantire un Queen Bed che si rispetti) non abbiamo ancora fatto l'assicurazione, intanto ho prenotato i dollari. Non vedo l'ora di partire...
- 4
sabato 2 aprile 2011
chasing the sun
Ogni anno la stessa storia: basta un raggio di sole per farli impazzire tutti, da ieri le spiagge si sono popolate, gente in costume, qualcuno si è anche immerso in mare. In città vagano individui in bermuda, mezze maniche e infradito, con la faccia ustionata!
Hanno un bel dire di non prendere il sole nei mesi con la R
Nel cuore l'inverno ha decisamente tolto le tende, però in moto stamattina il piumino mi ha tenuto un bel calduccio!
- 6
venerdì 1 aprile 2011
[cinema] The fighter
Tratto da una storia vera, regia di David O. Russell (Three Kings) ha guadagnato sei nomination per i Golden Globes, sette per gli Oscar e tre per i BAFTA. In origine doveva essere diretto dal genio tanto caro a Cannibal kid, Darren Aronofsky, che invece è il produttore esecutivo, con un cast che meritava un Oscar per ogni singola interpretazione: Mark Whalberg, Christian Bale*, Amy Adams e Melissa Leo*
* vincitori nella categoria "attore non protagonista" ai Golden globes e Academy Awards
da vedere l'interpretazione IMMENSA di Christian Bale********
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