sabato 16 aprile 2011

New York [3] 2nd day - out and about



Il secondo giorno, dopo la colazione da Eatitaly in nel quartiere del ferro da stiro (Flat Iron district), all'incrocio tra la 5Av e Broadway, partiamo alla volta del Greenwich Village, visita d'obbligo da Victoria's secrets per fare un riassunto alle amiche che credono nella leggenda che sia alla stregua di La Perla e Malizia, ecco no, non ci siamo proprio:diciamo che se non fosse per la supermodelle (le famose Victoria's angels) che fanno da testimonial (e che compensano largamente la qualità del prodotto) sembrerebbe il bottegone, uno di quegli store che vende tanto al mucchio articoli da colori improbabili (per lo più fluo e fantasie maculate) e completini improponibili anche alle accompagnatrici tanto care al premier (perdonate la divagazione pseudopolitica!). Tezènis, senza nulla togliere, visto che ci compro l'intimo di cotone, potrebbe insegnargli davvero qualcosa. Archiviato Victoria e i suoi segreti passiamo davanti alla NYU (università di New York) assistiamo all'esibizione di un pianista talentuoso nell'affollata Washington square, mentre ragazzi armati di cartelli e buone intenzioni chiedono alla nazione di interrompere i bombardamenti sulla Lybia, una deviazione in Gay street, passando per il parco infestato da scoiattoli esibizionisti e simpatici giocatori in attesa di partner per una partita a scacchi, incontriamo personaggi fantastici, travestiti dalla dignità di leoni, risaliamo Christopher street, passiamo davanti alla casa di Carrie Bradshaw di Sex and the city (Perry Street) scendiamo a So.Ho (South of Houston street) e No.Ho (North of Houston street), Tribeca (triangle below Canal Street) fino all'Hudson River Park risaliamo verso Canal Street per poi deviare in direzione del quartiere finanziario (Financial district). Pranziamo al Deli (meravigliosi self service, normalmente gestiti da personale orientale, ultra forniti e paghi ciò che prendi a peso) di Fulton Street beviamo una ciofeca che spacciano per expresso solo da Starbucks e decidiamo di visitare il museo dedicato all'attacco dell'undici settembre 2001. Qui occorre aprire una parentesi: [andammo la prima volta a New York nell'estate del 2000, visitammo le Twin Towers, entrambe costitute da 110 piani, (una era commerciale, composta solo da uffici, l'altra, quella turistica, aveva i centri commerciali situati sottoterra e la metropolitana) esattamente un anno dopo le torri furono abbattute e il mondo cambiò per sempre, ma nel mio immaginario erano rimaste lì, non esisteva lo skyline diverso da quello visto da Brooklyn durante quella favolosa vacanza. Ho visto Ground zero, decisamente implementato da quando tornò il Principe nel 2004, le torri non ci sono più ma migliaia di operai lavorano alacramente per ricostruire senza dimenticare. Abbiamo visitato il museo e sono rimasta sconvolta. Mentre camminavo tra le teche che custodiscono reperti, macerie e ricordi delle vittime, i manifesti raffiguranti i volti dei dispersi, le trascrizioni delle ultime telefonate dalle Torri, guardavo il video dei volontari, i superstiti e i vigili del fuoco che hanno scavato a mani nude per dare un nome a quei resti, per concedergli il giusto riposo e restituire la pace alle famiglie, mi sono accorta che le lacrime scendevano lente sui volti di tutti i visitatori, e tre enormi pareti di fotografie di facce sorridenti, scattate in momenti felici, vite spezzate dall'odio degli uomini, mi hanno fatto rendere conto veramente dell'immagine tragedia che si è consumata]Uno strano dolore ai piedi inizia a disturbarmi, arranco fino a Battery Park, convinco i compagni d'avventura a prendere un double decker e a farci scarrozzare fino a Midtown. Scorriamo Chinatown e Little Italy dal piano superiore del bus, stando attenti a non cozzare con i semafori (troppo bassi rispetto all'altezza del mezzo) risaliamo fino all'ingresso di Central Park dove la mia socia chiede di scendere per un bisogno urgente, scalo a Grand Army Plaza, capatina all'Apple store (sperando ci siano le restrooms) invece ciccia, in nome dell'amicizia che ci lega salto FAO Schwartz e ci buttiamo sulla 5 alla ricerca di un baretto con bagno annesso e finiamo alla Trump tower. Bagno pulitissimo, ready to go! Stavolta la ciofeca dello starbucks la gustiamo al Rockfeller center e ripartiamo alla ricerca di Abercrombie & Fitch di cui ogni newyorchese è dotato di sacchetto promozionale. Fermo un paio di donne con UGG ai piedi e sacchetto-logo in mano e chiedo dove poter acquistare le mega pantofolone da astronauta, inguardabili ma ultracomode, in cambio di queste adidas che mi danno il tormento, svolto da Niketown corro all'UGG store e il portiere (sì, avete capito bene, hanno il portiere!) mi fa cenno che stanno chiudendo e dovrò tornare domani. Mi viene da piangere, e non so decidere se è la delusione o il mal di piedi. 26 isolati all'hotel il Principe afferma che in una ventina di minuti dovremmo esserci. Dopo 50 minuti di camminata mancano ancora 5 isolati e viene sonoramente mandato al suo paese! Cerchiamo un posto dove cenare, i maschietti reclamano la T-bone, in una traversa di Times Square troviamo una steak house piuttosto frequentata, il locale è affollato, le portate sono gigantesche, pure il buttadentro è enorme, il piatto è così abbondante che non riesco a finire di mangiare. Non so come riesco a tornare in hotel, i piedi hanno perso la sensibilità. E' deciso: domani cambio scarpe!

CONTINUA

5 commenti:

  1. Allora è vero che le UGG sono comode! Oddio, non le indosserei per nulla al mondo, però :|

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  2. ciao
    bentornata
    che bel viaggetto!!!
    hai visitato tutti posti che vorrei vedere io se andassi a New York ... ed hai anche sfatato grandi miti...
    aspetto di sapere il resto del tuo viaggio

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  3. Io sono stata a NY nel lontanissimo 1996 ma mi ricordo tutto e leggere il tuo racconto mi diverte molto!

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  4. @Juliet > tra il freddo ai piedi avuto quest'inverno e il male degli ultimi giorni li avrei pagati un milione ;D

    @Marco > eppure c'è stata tutta :D

    @Pupottina > ciao, grazie! vero! resta sintonizzata, vi faccio tutta la cronaca ;D

    @Alchemilla > :) anche io la ricordavo bene, eppure, anche se impecettibile, si respira il cambiamento dopo l'11 settembre :* e ci sono tante novità. Per ora ho fatto il pieno, non se ne parla per altri 10 anni

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