domenica 6 maggio 2012

[cinema] Romanzo di una strage

Regia di Marco Tullio Giordana. Protagonisti: Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino con Laura Chiatti, Michela Cescon, Fabrizio Gifuni, Luigi Locascio, Giorgio Colangeli, Giorgio Tirabassi, Thomas Trabacchi, Denis Fasolo, Luca Zingaretti.
Recensione tratta da Mymovies
Milano, dicembre 1969. Giuseppe Pinelli è un ferroviere milanese. Marito, padre e anarchico anima e ispira il Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa. Luigi Calabresi è vice-responsabile della Polizia Politica della Questura di Milano. Marito, padre e commissario segue e sorveglia le opinioni politiche della sinistra extraparlamentare. Impegnati con intelligenza e rigore su fronti opposti, si incontrano e scontrano tra un corteo e una convocazione. L'esplosione alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana, in cui muoiono diciassette persone e ne restano ferite ottantotto, provoca un collasso alla nazione e una tensione in quella ‘corrispondenza cordiale'. Convocato la sera dell'attentato e interrogato per tre giorni, Pinelli muore in circostanze misteriose, precipitando dalla finestra dell'Ufficio di Calabresi. Assente al momento del tragico evento, il commissario finisce per diventarne responsabile e vittima. Perseguitato con implacabile risolutezza dagli esponenti di Lotta Continua, ‘implicato' dalla Questura e abbandonato dai ‘dirigenti', continuerà a indagare sulla strage, scoprendo il coinvolgimento della destra neofascista veneta e la responsabilità di apparati dello Stato. Una promozione e un trasferimento rifiutati confermeranno la sua integrità, determinandone il destino. 
Una delle pagine più tragiche della nostra storia, ricostrutita ed interpretata da Giordana in modo magistrale per cercare di far comprendere questa strage tuttora impunita. Questa è una di quelle pellicole che dovrebbe essere proiettata in tutte le scuole, per sviluppare una coscienza civile fin dall'adolescenza. Assolutamente consigliato*********

3 commenti:

  1. Bene Queen, da vedere certamente

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  2. Assolutamente d'accordo. Troppo spesso si trascura la storia contemporanea e quello che è successo in quegli anni.

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