domenica 28 febbraio 2010

Instant karma #5

Le ore volano quando ci si diverte. Chi l’ha detto non ha mai diviso la stanza con Barbara
Immobile nel suo mutismo forzato.
Se venisse a trovarla qualcuno potrei trovare la scusa per attaccare discorso, invece questo silenzio a cui mi costringe è quasi assordante. Potrò anche esserle antipatica, neppure io stravedo per lei, ma l’empatia dovrebbe renderla un po’ più accondiscendente invece continua ad essere rigida.
I miei genitori hanno sostituito i biscotti con libri tascabili d’ogni genere, in media ne fulmino uno al giorno, questa settimana mi sto facendo una cultura da romanzi rosa.
Oggi Barbara è arrivata più stremata del solito. La capo sala sembrava preoccupata.
Nel pomeriggio ci sono diversi interventi e le infermiere, tutte occupate a correre su e giù in corsia, non possono rispondere alla nostra chiamata quando si sente male.
Mio malgrado mi alzo e cerco di prestarle assistenza, mi spinge indietro, guardandomi con cattiveria. Scotta, deve avere la febbre altissima, la cosa mi spaventa.
Tenta di respingermi una seconda volta ma non ne ha la forza, riesco ad impormi.
Non m’importa se cova rancore da anni, anche io non salto di gioia all'idea di sguazzare nel vomito di una persona che mi desidera morta, questa è una situazione di emergenza, stavolta si fa a modo mio.
L'aiuto ad alzarsi e mentre la sorreggo mi accorgo che è pelle ed ossa, di quel fisico che le avevo sempre invidiato non è rimasto niente. Mi viene da piangere dalla rabbia, mando indietro le lacrime e la tiro su. Riesco a trascinarla fino al bagno dove si lascia andare, a quel punto inizio ad urlare e finalmente arriva qualcuno.
Mi sembra di essere in purgatorio. Sto scontando la pena per i vizi terreni e gli sbagli commessi.
Ormai sono 28 giorni di detenzione, per Barbara sono 52.

CONTINUA...

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