Instant karma #32

Trattengo il respiro una manciata di secondi, Beatrice sorride. Nel campo visivo entra Sonia, l'infermiera secca. Mi guarda come se aspettasse una risposta. La fisso di rimando.
- Allora?
- Scusi, ha detto qualcosa?
- Sì, vorrei sapere perchè non hai mangiato! non ti senti bene? sei ancora disturbata di stomaco?
Nella sua voce scorgo una nota d'apprensione.
- sì...no, cioè non saprei, ho lo stomaco chiuso ma non so se sono crampi per la fame oppure... ho vomitato, vero?
- sì, infatti non tocchi cibo da ieri.
Fino a pochi momenti fa ero convinta d'essere vittima di uno scherzo collettivo, adesso è più probabile che sia rinchiusa in un manicomio criminale!
Guardo la vicina di letto che le porge il suo vassoio con tre piattini di plastica lucidi come appena usciti dal cellophane. Cerca di non guardarmi, per pudore o forse, dopo le rivelazioni di ieri non sa davvero cosa dire. Dalla porta fa capolino Matteo. Che sorpresa! Con un cenno saluta l'infermiera, entra piano e si dirige... verso il letto di Beatrice? Sto per dire qualcosa quando lei si volta verso di me e mi chiede se ricordo suo figlio. Ecco dove avevo visto questa donna, è la madre di Matteo. Che flash! Annuisco con decisione quando lui mi rivolge un saluto molto formale, da semplice conoscente....
- Come stai?
- Ho avuto tempi migliori!
- Ho incontrato tuo padre nel parcheggio.
Bene, finalmente una faccia amica. Spero. Beatrice deve alzarsi per andare in bagno, il figlio la solleva con delicatezza e la aiuta a scendere dal letto, la accompagna sulla porta poi rimane in piedi accanto al muro e mi sorride imbarazzato. Vorrei chiedergli mille cose, forse lui può aiutarmi a venire a capo di tutto sto casino, quando sento la voce di Beatrice che lo chiama per chiedergli di passarle il suo beauty. Un momento, lo ha chiamato Federico?!
E' come se stessi guardando uno sceneggiato a puntate in cui gli attori ad un certo punto della storia hanno smesso i panni dei personaggi che interpretavano per indossarne altri. Come quando cambiano un doppiatore ad un attore e non riconosci più la voce.
Non so chi ha architettato questo scherzo infernale però devo riconoscere che è stato fottutamente geniale. Ora devo trovare il modo di uscire da questo eterno loop.

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