Quando sono entrata nella stanza e ho trovato Barbara seduta sul letto, con le lacrime che le solcavano il viso angosciato, ho realizzato che era arrivato il momento di consegnarle la busta.
Guardando il suo riflesso era riuscita a ritrovarsi, aveva recuperato i pezzi che le mancavano; lo specchio era la luce che le aveva permesso di trovare la strada per tornare a casa.
I ricordi sono dolorosi, i traumi soprattutto, scavano dentro, giacciono sotto pelle, spesso si addormentano per poi svegliarsi e toccare ancora nervi scoperti, rimettere tutto in gioco, alterare la memoria. Barbara ha convissuto con un senso di colpa per anni, la terapia l'ha aiutata a metabolizzare il dolore, ad elaborare la perdita e razionalizzare quanto era successo. Sono occorsi anni di supporto psicanalitico per superare il trauma di essere sopravissuta all'incidente in cui ha persona la vita sua sorella Alice.
Lalli aveva 10 anni, Barbara, adolescente, l'aveva portata con sè ad una festa di compleanno su preciso ordine dei genitori e aveva l'obbligo di accompagnarla a danza; il ragazzo dei suoi sogni, maggiorenne da pochi mesi, neopatentato, le portò con la sua auto, non seppe mai se fu per distrazione o poca esperienza, i tre rimasero vittime di un frontale in cui Luca perse temporaneamente l'uso delle gambe, Barbara riportò un severo trauma al ginocchio e la piccola Alice morì sul colpo. Barbara non si perdonò mai la morte della sua sorellina: per un periodo lunghissimo dormì nel suo letto, con la sua bambola preferita, Camilla, con cui i genitori la sentirono parlare ogni notte. Solo la lunga terapia psicanalalitica alla quale ne seguì una cognitivo comportamentale, riuscirono a sollevare Barbara dal senso di colpa che l'aveva attanagliata per 20 lunghi anni, fino a quando uno strano mal di testa non si era trasformato un incubo...
CONTINUA
riproduzione vietata®
mercoledì 21 aprile 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
avviso ai naviganti : HO BISOGNO CHE MI DICIATE COSA NE PENSATE! ASPETTO COMMENTI.
RispondiEliminaqueen io ti dico solo che apro il tuo blog più volte al giorno per vedere se c'è una nuova puntata, è bellissimo il racconto, bellissimo il tuo modo di scrivere, non vedo l'ora di leggere il resto!!!
RispondiEliminaSimona
può bastarti qualcosa come "per favore, CONTINUA A SCRIVERE perchè sono troppo curiosa di scoprire dove arriverà la tua storia"?
RispondiElimina;)
Sara
stai dandoci pochissime gocce alla volta
RispondiEliminae sai benissimi che qui
siamo tutti in crisi ipokarmica...
hcb
Ciao Queen B, l'ho letto tutto in 3 spezzoni, ora non so come farò a leggerlo un post alla volta, uffa! Bello, bello, bello! Da un certo punto in poi ha preso troppo una piega insolita rispetto all'inizio!! E questi ultimi 2 post ti fanno capire tante cose, avrei quasi voglia di tornare indietro a rileggerne dei pezzi!Bacio!!
RispondiEliminaio dico che con questa capacità di scrittura dovresti smettere di prendere ordini e cazziatoni da improbabili superiori e provare a scrivere un bel racconto (anche più racconti) e pubblicarli. Hai una bellissima fantasia, un modo affascinante di tenere la suspence , credo che ogni "lettore" non vedrebbe l'ora di voltare pagina e leggere i capitoli successivi.....potrebbero essere dei bellissimi libri "da bere"...:DD
RispondiEliminaAspettavo..sapendo che qui c'era questo #41, aspettavo che pubblicassi un#42 per leggerli insieme..aspettavo e non vedendo nulla ho pensato..ma vuoi vedere che questo era l'ultimo?!?
RispondiElimina..eccomi qui con i lacrimoni agli occhi ed una voglia pazzesca di conoscere cosa hai scritto sulla pagina successiva..queen manda questo racconto a qualcuno, a qualche concorso..è stupendo e si sta sviluppando in un modo che proprio non mi aspettavo!