lunedì 3 maggio 2010

Instant karma # 42

Tutto si ricompone, come una scena al contrario di uno specchio andato in pezzi. Non riesco a fermare le lacrime, come se gli argini di una diga fossero divelti. Ho tutto davanti a me, voci, suoni, odori, sensazioni. Francesca varca la porta, uno sguardo e capisce. Si siede accanto a me, appoggia la sua mano sulla mia spalla. In silenzio. Aspettava quel momento. Entrambe sappiamo che devo piangere, per fare uscire tutto. Dopo un tempo che non so quantificare le lacrime si esauriscono. Sento di essere pronta per parlare. Senza voltarmi pronuncio il suo nome, anzi il soprannome. Lalli. Francesca cerca di contenere l'emotività. Non riesce. Ora è il suo turno.
- Mi dispiace così tanto per tutto quello che hai passato. Avrei voluto fare di più ma non lo hai permesso. Non ero d'accordo ma ti sono amica e ho rispettato le tue richieste.
Annuisco perchè ricordo esattamente la scena prima di essere preparata per l'intervento.

***
- Cosa scrivi Silvio Pellico?
Il tono preoccupato tradiva l'espressione sorridente.
- Frà, ho bisogno che tu faccia una cosa per me, hai sentito i rischi dell'operazione: nel migliore dei casi potrei risvegliarmi senza ricordare chi sono e chi mi è intorno. Devo essere sicura che mi aiuterai a ricordare.
- Certo Bà, cosa vuoi che faccia, ti porto i filmini, le foto e il baule che hai in mansarda? lì c'è tutta la tua vita! Non dovrebbe essere un problema.
- No, al contrario, vorrei ricordare senza l'ausilio di foto e oggetti, il ripristino della memoria, se ce ne fosse bisogno, deve essere graduale e spontaneo, e tu devi assicurarmi che non farai nulla per accellerare il processo. Non voglio ricordi falsati, una volta tolto il mostro la mia testa, deve tornare come prima, se non meglio!
- Non ho capito cosa vuoi da me!
- Ho scritto una lettera, qui dentro c'è tutto quello che ho bisogno di sapere. Tu capirai quando sarà il momento di darmela. Mi raccomando Frà, sei come una sorella, non mi mollare ora che ho bisogno di te.
- Non pensarci nemmeno, sono qui adesso che ti faranno addormentare e sarò ancora qui quando ti sveglierai. Conta su di me. Siamo una famiglia, non dimenticarlo.

****
- Grazie.
E' la prima cosa che sento di dirle sinceramente, animata da un sentimento forte.
- Di cosa?
- Per tutto quello che hai fatto, so non averti reso la vita facile.
Sorride, la tensione è sciolta.
- Vuoi leggerla adesso o preferisci riposare?
- Vorrei vedere i miei genitori, la lettera può aspettare.
- Sono in corridoio, li faccio entrare.
Sul viso di mia madre appaiono gli anni che le avevo tolto con la mia memoria, ogni ruga un dolore. Mio padre sorride dolente, non credo di ricordare altra espressione. Siedono accanto al mio letto, sollevati nello scoprire che ricordo, sono tornata in me. Non ci sono più allucinazioni, Sono tornata la loro figlia, almeno una su due. La conversazione è interrotta dal giro visite dei medici, escono tutti e resto sola col primario.
- Bene signorina Corradi, noto con piacere che facciamo seri progressi.
- Professore sono pronta, mi dica esattamente cosa ha trovato quando ha aperto la mia testa.

CONTINUA
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5 commenti:

  1. ...stavo giusto meditando di farti un sollecito... Brava socia!

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  2. @Biondatinta > ho riposto all'appello, ero in trance creativa ;D

    @Federica > ops, mi spiace ;P allora, ci piace?

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  3. grandiosa, attendo con ansia la prossima puntata!!

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