sabato 11 settembre 2010

Il pozzo dell'anima - 26

Adriano raccontò a Beatrice la conversazione avvenuta col dirigente e lo svolgimento del procedimento.
- il dott. Lamberti è rimasto colpito dalla scena del crimine, in venticinque anni la tecnologia ha fatto passi da gigante, l'assassino potrebbe aver lasciato tracce, tessuti, dna, abbiamo elaborato insieme alcuni scenari e ha accettato di esaminare il caso. Mi ha assicurato che i tempi burocratici saranno brevi. Tiziano Rivolta è stato tumulato nel vecchio cimitero comunale, è in un loculo nell'ala destra del campo superiore. Dovremo rintracciare la famiglia, che si trasferì poco dopo il fatto, esumare il corpo per eseguire un esame autoptico e verificare le cause della morte. Se il referto darà i risultati che ci aspettiamo si avvierà un'indagine investigativa. a questo punto speriamo di aver fortuna!
- Dovrò comunicare la faccenda alle ragazze.
Il tono rassegnato di Bea sconcertò Adriano
- Vuoi dire che non avete ancora chiarito? siete state un giorno intero senza parlarvi? Un record. Come hai fatto?
- Tu come hai fatto a smettere di fumare?
- ho letto un libro.
- Io ho spento il telefono. Cosa ordiniamo, socio?
- Per me risotto, e non chiamarmi socio!
*
Beatrice accese il cellulare dopo un'intera giornata di silenzio e trovò tutte le chiamate delle amiche. Sorrise leggendo i messaggi di Vic ed Emma, si preoccupò leggendo quello di Carla. Le ragazze erano parte di lei, come le braccia e le gambe, cellule nel suo dna, non era passato giorno, negli ultimi vent'anni, in cui non aveva condiviso ogni cosa con loro. Stavolta era diverso. Lei sentiva che quella situazione era sospesa e andava risolta. Come un debito rimasto insoluto. Per questo aveva riferito in prima persona le notizie apprese e ne avrebbe portato il carico se ci fosse stata la necessità. Prese il cellulare per chiamare Carla quando udì il trillo del citofono. Guardò l'ora e rispose. Emma proclamava il diritto di replica. Aprì il portone e la invitò a salire, nel mentre accese fuoco sotto al bollitore e preparò le tazze per il thè.
- Vengo in pace!
- Entra pure, iena.
- missing, t'è passata la carogna?
- dipende, sono molto combattuta!
- sai che non volevo offenderti! non era il caso di farla pagare a tutte, visto ce l'hai con me parliamone.
- Siediti, Prince of Wales o Earl Grey?
- bancha non ne hai?
- che piaga, fammi capire: al ristorante se ti dicono riso o ravioli tu chiedi gnocchi?
- Time! va bene al bergamotto.
Bevvero il thè in silenzio poi lo sguardo penitente di Emma provocò in Bea un moto di ilarità che fece scoppiare entrambe in una sonora risata.
- Pace?
- sì, pace. Però anche stavolta avevo ragione. Questo dovete concedermelo!
- Carla aveva scommesso che l'avresti detto!
- Piuttosto dimmi di sua madre, ho letto il messaggio.
- l'abbiamo vista a pranzo, 5 minuti. Crisi respiratoria. Non l'ha detto ma credo che sia grave.
- Cosa possiamo fare?
- Aspettiamo! Ora però ho una domanda: cosa ci faceva Adriano davanti a casa tua ieri sera intorno a mezzanotte?

3 commenti:

  1. Finalmente il Posso dell'anima torna a far danni in modo costante... Due puntate quasi di fila dopo il ritorno dalle ferie che quasi non ci speravo più... Brava Queen. Noi sudditi siamo affamati delle tue storie.

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  2. ... voglia di continuazioneeeeee..... :-)

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  3. E adesso mi organizzano una bella spedizione punitiva per la cara Sabrinuccia?!!? Dai!!!!
    O amgari viene fuori che il bimbo lo ha fatto furoi lei perchè non ci stava. Daiiiiiii!
    Ok...sono una mente perversa e malata...

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