lunedì 20 settembre 2010

Il pozzo dell'anima - 28

Vittoria vagava in silenzio nell'appartamento vuoto. Un senso di impotenza la opprimeva. Il cuore che martellava nel petto dall'intera notte copriva ogni rumore, anche i suoi passi inquieti sul parquet. Continuava a vedere la stessa scena, senza audio. Nelle narici ancora odore di incenso. E quel gatto, che non era un animale, ma un uomo, e non capiva perchè sapeva o sentiva che era un gatto. Il risvolto che aveva preso la faccenda la spaventava a morte. Forse avevano ragione le ragazze. Doveva parlarne con qualcuno. Era troppo presto per chiamare Emma, riconciliarsi con Beatrice, e non voleva disturbare Carla. Afferrò il taccuino rosso e iniziò a scrivere.
**
Al mattino Adriano incontrò Sabrina al lavoro, la donna gli rivolse un sorriso solare e lo trascinò alla macchinetta del caffè subissandolo di domande. Presero il caffè insieme, parlando di tutto e niente poi un collega interruppe la conversazione e portò via Adriano per una firma su un documento. Sabrina rientrò nel suo ufficio con aria trionfante, aprì la finestra per fumare una sigaretta quando vide Beatrice arrivare con lo scooter davanti all'ingresso della questura e il suo umore subì un cambiamento repentino. Lanciò il mozzicone lontano, simbolicamente verso la rivale, chiuse la finestra con foga, afferrò il cellulare ed uscì velocemente. Un trillo avvertì Adriano della presenza di Bea; inviò un sms per comunicarle che sarebbe sceso in pochi minuti ma Sabrina fu più lesta, e si appostò alla finestra dell'ufficio passaporti dove la visuale era perfetta. Adriano uscì, andò incontro a Bea, scambiarono due battute, risero e quando le andò vicino per sussurarle una cosa all'orecchio Sabrina ebbe l'impresssione che scambiarssero un bacio. Una fitta di nervoso le trafisse il ventre. Divorata dalla gelosia, e da un assurdo
desiderio di vendetta non esitò ad inquadrare la scena con il suo cellulare. Un'altra prova da mostrare a Vittoria alla prima occasione. Bea infilò il casco, e sorrise ad Adriano prima di avviare lo scooter. Rientrando l'uomo si scontrò con Sabrina che sorrise sprezzante e continuò per la sua strada senza degnarlo di uno sguardo. Si domandò il motivo di quegli sbalzi d'umore, confuso dallo strano atteggiamento azzardò una battuta:
- che ti è successo, ti è andato di traverso il caffè?
Non sortì l'effetto voluto, l'unica cosa che ottenne in cambio fu uno sguardo incarognito. Salirono al primo piano in silenzio; Adriano cercava di interpretare il suo linguaggio del corpo, quando lei si voltò mordendosi le labbra.
- Certo che hai un bel coraggio!
La guardò disorientato.
- di che cosa stai parlando?
- fai tanto il virtuoso e poi...
- e poi? finisci la frase!
- va bene che chiodo scaccia chiodo, ma proprio con la migliore amica della tua ex? che squallido, nemmeno io sarei arrivata a tanto!
Passiva aggressiva
, pensò lui tra sè.
- calma un attimo, io cosa?
realizzò cosa frullava nella testa di Sabrina
- no guarda che hai capito male!
- so cosa ho visto.
- sentiamo, cosa avresti visto?
- ti facevo così innamorato, ma un uomo ha i suoi bisogni, e lo capisco, solo credevo avessi più fantasia! Mi sono sbagliata su di te! Certo che se fossi Vittoria un dubbio mi verrebbe.
- ma un dubbio su che? tra me e Bea non c'è assolutamente niente.
- sì, raccontalo a un'altra.
Il sorriso di Sabrina spaventò l'uomo.
- Volevo sposare Vittoria. E' finita da tre mesi e non l'ho certo dimenticata, figuriamoci se ho una storia con un'altra, tantomeno una sua amica, per chi mi hai preso?
- Adry, ti credevo diverso. Pensare che per te avrei fatto qualsiasi cosa!
Adriano spazientito l'afferrò per le braccia.
- Adesso ascoltami bene, non che io ti debba delle spiegazioni, però ho una parola, ed è quella, tra me e Bea non c'è niente, non so cosa credi di aver visto, comunque sei in errore. Smettila di farti dei film su di me. E tieni per te certe allusioni, entiendes?
Sabrina lo guardò con astio, Adriano ricambiò. Ognunò entrò nel rispettivo ufficio sbattendo la porta alle proprie spalle. Più tardi il sovrintendente Argenti entrò nella stanza denunce per prendere un documento; Sabrina redigeva un verbale digrignando i denti, l'ufficiale capì subito che non era cosa. Tornò nell'ufficio e si avvicinò alla scrivania di Umberto, il collega di Adriano.
- Sembra che Miss perfezione stia masticando bulloni, qualcuno conosce il motivo?
L'uomo scosse la testa poi rimbalzò lo sguardo sul socio. Il sovrintendente si rivolse ad Adriano
- Rossetti , storie tese tra te e Orlandi?
- Cosa racconta quella sociopatica?
Argenti fece un sorriso sornione:
- Niente, non ha fatto un fiato, lo chiedo perchè di solito il suo umore è strettamente legato a te!
Senza sollevare lo sguardo dallo schermo Adriano replicò scocciato.
- niente di che, Argenti, solo una divergenza di opinioni.
Il trillo del suo cellulare interruppe lo scambio di battute. Sul display apparve il nome Vic. La frequenza cardiaca di Adriano si fece insistente.

CONTINUA

2 commenti: