Quello che so di me l’ho scoperto negli ultimi anni.
Prima non mi conoscevo.
Ero un’estranea.
Non sono mai stata problematica nell’accezione assoluta del termine.
Ero semplicemente insoddisfatta.
Mi sentivo in credito col mondo, credevo di meritare il meglio pur non facendo nulla per guadagnarmelo.
Ero convinta che mi spettasse di diritto. Non sapevo cosa significasse realmente sacrificarsi, sudare, aspettare un cenno, sentire i brividi ascoltando il mio nome pronunciato ad alta voce.
Ero ferma, ad aspettare che il mio destino si compisse, che qualcuno decidesse per me.
Immobile. Indecisa. In balia degli eventi.
In ogni sguardo, gesto, parola, cercavo di riconoscere un segno, di capire se era la direzione giusta da seguire.
E non mi muovevo, per non sbagliare.
Quell’immobilità mi rendeva infelice.
Avevo la sensazione che non avrei mai risolto niente.
Un giorno, non so più nemmeno come, ho letto nella luce del mattino che qualcosa stava cambiando.
E ho iniziato a correre.
Non sapevo né quanto avrei corso né dove stavo andando ma sentivo che avrei dovuto continuare a farlo, per riprendere il ritmo che avevo perso.
E non mi sono più fermata.
mercoledì 2 giugno 2010
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Io continuo a scoprirmi giorno per giorno ed a volte quello che scopro manco mi piace...
RispondiEliminaCome Baol ci sono cose che non mi piacciono... ma avevo scritto proprio sul mio blog qualche mese fa... è una relazione difficile quella con me stessa. MI amo, ma ci sono cose di me che non sopporto. Ma alla fine è un matrimonio à la "finchè morte non ci separi" e viviamo come le vecchie coppie di una volta: ci vogliamo bene e siamo attaccati profondamente... e le cose che non ci piacciono le accettiamo perchè fanno comunque parte di questa bellissima storia. Poi scoprirsi con gli anni non fa venire male o spaventa. é una cosa bellissima. Ci si rende conto di cose che non sapevamo o non credevamo di essere capaci: siamo forti più di quanto immaginassimo e siamo sensibili più di quanto immaginassimo! continua nella scoperta!!! un abbraccio
RispondiEliminaOgni mattina in Africa, quando sorge il sole una gazzella si sveglia, sà che dovrà correre più del leone o verrà uccisa.
RispondiEliminaOgni mattina in Africa, quando sorge il sole un leone si sveglia, sà che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame.
Ogni mattina in Africa, non importa che tu sia un leone o una gazzella, l'importante è che tu incominci a correre.
(Shakepeare)
Bello! In questo testo secondo me si possonono identificare in tanti.
RispondiEliminabello il tuo blog e i tuoi scritti. sono tuoi? un abbraccio
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