- Perdona l'ora, lo so è l'alba.
- Non ti preoccupare, anzi, hai fatto bene, se non mi svegliavi tu saltavo pure la seduta dal dentista!
- Vittoria è sveglia?
- Vic è già andata via, ha lasciato un messaggio, awh, scusa sto sbadigliando!
- Non vi siete parlate?
- No, sono crollata come un sasso, mi ha lasciato dormire, certo che sta storia in piscina mi ha dato una mazzata...
- Carla, scusa se ti interrompo, ieri Vittoria ti ha parlato di qualcosa...
- non potesti essere più specifica?
- non saprei, si è confidata, tu come l'hai trovata?
- Bea, non girarci tanto intorno, dove vuoi arrivare?
- sai che non verrà al battesimo di Arianna?
- neanch'io! non mi sembra un problema su cui arrovellarci tanto. Impegni!
- già, ma tu sei giustificata, abiti fuori città, viaggi nove mesi l'anno, per farti partecipare a tre eventi di filata ci affidiamo alle congiunzioni astrali! lei non verrà perchè odia le chiese...storia lunga, ne sai niente?
- mhm, vuoi dire che è atea o si è convertita a qualche culto tipo Scientology e diventa fuori come un balcone come Tom Cruise?
- Carla, non prendermi in giro!
- Bea, tu prendi le cose troppo seriamente, anche quando non dovresti. I veri problemi sono altri, queste sono cazzate, non vuole venire? pace! ci andrete voi! o temi anche la defezione di Emma?
- Come se non ti avessi detto niente!
- ecco appunto, adesso scappo che devo fare un milione di cose entro le sette di sera. Ci vediamo per un aperitivo o non mi parlerai mai più?
- Devo decidere. Fammi uno squillo quando ti liberi.
Quando appoggiò il ricevitore Carla guardò la foto sulla scrivania. Un gruppo di ragazze sorridenti sedute in prato, il ricordo di un merendino pasquale. Tra tanti volti Vittoria ed Emma in primo piano. Erano in terza media. Non conoscevano ancora Beatrice, ma qualcosa era già successo.
***
Vittoria entrò in casa di prima mattina, lanciò la borsa, indossò una tuta sformata e iniziò a fare le pulizie, partì con la cucina, seguì il bagno, infine il soggiorno, all'inizio con calma poi sempre più velocemente, in modo ossessivo, come se volesse cancellare i segni di qualcosa. Aveva accennato ad un particolare la sera precedente, sapeva che Carla era addormentata e che probabilmente non aveva sentito. L'esperienza in piscina l'aveva scioccata. Sentì il bisogno di scrivere. Cercò il quaderno rosso, così chiamava un taccuino dalle dimensioni più grandi con la copertina rigida rivestita di pelle rossa. L'ultima volta che aveva scritto era stato il giorno che lei ed Adriano si erano lasciati. Erano trascorsi quasi tre mesi. E la ferita continuava a sanguinare. Rilesse quelle parole, scritte di getto, senza rabbia, con sgomento "Credevo di vivere un’esistenza assolutamente normale. Già, ma che significa normale?Credevo fosse migliore di altre. Ho sempre fatto ciò che desideravo, che ritenevo giusto per me. Hocreduto di vivere come volevo. Non è così. Non lo è mai stato. Tutto quello che sono diventata, le scelte che ho fatto, i criteri con cui ho vissuto, i parametri con cui ho misurato le persone e valutato le situazioni che mi accadevano erano sfalsati. C’è una tara che non avevo considerato. C'è una porta dietro al buio" Aggiunse una nota. "Ho trovato la porta"
io te lo dico eh (forse te l'ho pure già detto...)... mai pensato di scrivere un libro??? io credo che lo comprerei prima di uscire...
RispondiEliminaConcordo con daisy... Urge pubblicazione! Mai pensato di rivolgerti a una casa editrice?
RispondiEliminaQueen è fichissimo, scrivi scrivi..se poi pubblichi ancora meglio, io il libro lo compro e lo leggotuttodifila!!!
RispondiElimina...daisy...< chissà, magari l'ho già scritto... ;D
RispondiEliminasei un tesoro :)
@rospo > conosco le case editrici, sanguisughe! *_*
@Federica > così, sulla fiducia? troppo buona! :D
Non fare scherzi! Se l'hai giá scritto voglio il titolo così lo compro!!! :-)
RispondiEliminaPS: a meno che non sia ancora in bozza e allora attendo!!!!
@...daisy...> quello che pubblico qui è inedito, lo sto scrivendo ora :) magari in giro c'è già qualcosa di mio...
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