Beatrice iniziò a parlare in fretta per non darle modo di chiuderle la porta in faccia
- la Orlandi è psicotica, tra me e Adriano non c'è niente di più di una semplice amicizia per proprietà transitiva, è vero che ci siamo visti in questi giorni, ma era per parlare di Tiziano Rivolta, so di aver sbagliato, avrei dovuto parlarne prima con te, ho pensato che ci fosse un modo per migliorare la tua vita e mi sono sentita in dovere di fare qualsiasi cosa. Tu, Emma e Carla siete le mie sorelle, non potevo lasciare le cose come stavano. E per chiarire, non gli ho telefonato io, si è presentato da solo, non so come sapesse di Paola.
- l'ho chiamato io.
Vittoria pareva calma e Beatrice si tranquillizzò.
- Non sono arrabbiata per la faccenda di Sabrina, non crederei mai a lei, a nessuna cosa che può uscire da quella bocca, tantomeno che tu possa farmi una carognata simile, se avessi saputo che avevi parlato con Adriano le avrei risposto a tono, invece mi ha colto di sorpresa, e questa cosa l'ha fatta godere, quello mi ha scazzato non poco, oltre al fatto che lui mentre gli raccontavo della nostra discussione, era una maschera di ghiaccio, come se non sapesse niente. Dopo aver passato nove anni insieme a lui mi è sembrato di non conoscerlo affatto e quello mi ha fatto andare via di testa.
- Cosa volevi che ti dicesse? continuava ad insistere perchè ti chiamassi, mi diceva di chiarire, ma aspettava che fossi io a farmi avanti, non siamo mica adolescenti, che c'è bisogno di un tramite per fare pacetta. E poi avrà pensato che qualsiasi cosa facesse tu l'avresti presa nel modo sbagliato. Comunque sono qui per scusarmi, adesso mi fai entrare?
Sedute sul futon in soggiorno le due amiche si guardarono con tristezza.
- Bea, riesci a credere che Paola, che ci faceva i biscotti al cioccolato al sabato pomeriggio, che ci ha preparato i costumi l'anno che abbiamo vinto la gara al Carnevale estivo ...
- che mi ha accompagnato a dire ai miei che mi avevano rimandato in due materie in terza liceo, e mi ha truccato la prima volta che sono uscita con Giorgio se n'è andata oggi? no, è una cosa che non riesco a comprendere, e sono ore che ci provo! Non oso immaginare Carla e suo padre in quella casa. Non ci voleva proprio.
- i sensi di colpa per la lontananza la distruggono, voleva prendere l'aspettativa, in questi giorni doveva parlarne con suo capo.
- Emma?
- a casa, le ho chiesto se voleva venire da me, era distrutta, non aveva voglia di parlare.
- tu piuttosto, perchè sei ancora qui, pensavo dovessi consegnare le chiavi!
- mi hanno dato ancora due settimane, non avevo voglia di andare dai miei. Ti faccio un thè?
- volentieri.
- adesso dimmi tutto quello che non mi hai raccontato in questri tre giorni.
- esumeranno il cadavere di Tiziano.
A bruciapelo.
Vittoria si girò di scatto all'indirizzo di Beatrice che continuò:
- Se troveranno elementi validi apriranno un'indagine, per ora io sono la fonte segreta del tuo ex, e se va come deve andare le cose rimarrano così, e cercheranno di capire chi ha ucciso Tiziano.
- la seconda opzione qual è?
- sono ottimista e credo non ci sia una seconda opzione.
- parla per te, io invece sono pessimista e vorrei sapere l'alternativa.
Messa alle strette Beatrice aggiunse sottovoce.
- a quel punto fatto il mio nome verranno a sapere anche il tuo, quindi tu dovresti fare in modo di ricordare esattamente come sono andate le cose, motivo per cui ho già trovato uno psichiatra rinomato, disponibile per effettuare un'ipnosi regressiva.
Vittoria guardò l'amica senza parlare, si alzò ed entrò in cucina. Beatrice era convinta che si stesse inalberando e cercasse, nel suo particolare modo zen, di smaltire l'arrabbiatura concentrandosi su operazioni manuali. Vittoria invece considerò l'evoluzione della faccenda e pensò che forse la soluzione dei suoi problemi era a portata di mano.
CONTINUA
lunedì 29 novembre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Spero non sia un coltello da cucina :-)
RispondiElimina