“Matteo è stato il mio primo amore. Di quelli che ti tolgono il respiro. L’ho conosciuto il 3 giugno del 90, durante la manifestazione alla Fortezza. Ero con la scuola di ballo, dopo la nostra esibizione è venuto a presentarsi. Jeans chiari e t-shirt lilla Ocean Pacific, credo di essermene innamorata all’istante. Quella sera mi ha chiesto d’uscire, dal giorno dopo siamo stati inseparabili. Ho vissuto in uno stato di grazia, fino al 31 agosto. Sono andata via solo un giorno, un sabato sera, per un’audizione all’accademia di danza. Al mio ritorno lui stava con un’altra. O meglio, è venuto all’appuntamento con me, e con occhi colpevoli mi ha detto che era confuso, aveva conosciuto questa ragazza e non riusciva a pensare ad altro. Ne abbiamo parlato una serata intera. Diceva che gli sembrava di non riuscire a respirare. Tre mesi insieme e non mi aveva mai detto niente del genere, una sera con un’altra e si era innamorato! Avevo 18 anni, mi sembrava di non riuscire a vivere senza di lui, non potevo accettare d’essere scaricata in quel modo. Chiamavo tutti i giorni, a pranzo e a cena, piangevo per cercare di convincerlo, mi sono resa ridicola in mille occasioni. L’ho martellato come una goccia cinese. Pensavo che l’avrei convinto per stanchezza. Un giorno, al telefono, mi ha urlato di non cercarlo più. Sono sparita dal giro e mi sono concentrata sulla danza. Mi sono sfiancata per entrare all’accademia. Dopo qualche mese si è ripresentato al portone di casa. Sono bastate due parole per farlo rientrare nella mia vita. E’ stato un anno indimenticabile. Ogni tanto faceva riferimento alla ragazza che gli aveva spezzato il cuore in estate, ma era con me. Aveva scelto me e mi faceva sentire al sicuro. Non disse mai il tuo nome, io non glielo chiesi. Mi assicurò che tra voi era finita. Era tornato perché si era accorto d’essere innamorato di me. Era sufficiente. Rinunciai all’accademia per stare con lui. Credevo nella nostra storia. A dicembre ebbe l’incidente al ritorno dalla discoteca. Io ero ad una festa di compleanno con delle amiche, tornando a casa vidi la sua auto accartocciata sul corso e mi sentii morire. Pensai che non avrei più sprecato un momento della mia vita. Sapevo che con la ragazza di cui era stato così innamorato, non aveva mai fatto l’amore e, andando contro ai miei principi, decisi di concedermi proprio il giorno dell’anniversario in cui l’aveva lasciata per tornare da me. Quel pomeriggio Marco aveva una gara di motocross e i miei erano andati a vederlo. Il momento perfetto. Alla sera, a cena con la compagnia, Andrea propose di andare nella sua casa in montagna per il weekend dell’epifania e Matteo ricordò che proprio l’anno prima erano tutti lì, e c’era anche Alice. Andrea aggiunse la ciliegina sulla torta sottolineando che fu l’ultimo weekend prima che tu lo lasciassi! Una giornata perfetta, distrutta in trenta secondi. Avevo rinunciato ad un sogno, ai miei principi, gli avevo dato il mio cuore in mano, nel nome di un amore che in realtà non esisteva. Se Matteo avesse potuto scegliere sarebbe stato con te, eri stata tu a scaricarlo e lui era venuto a suonare alla mia porta perché sapeva che lo avrei fatto entrare. Avevo bevuto, litigammo di brutto, rimediò un paio di schiaffi, presi le chiavi dell’auto e scappai. Avevo voglia di sparire, di tornare indietro nel tempo. Mi restava solo la danza. Piansi fino ad esaurire le lacrime. Strappai il bracciale che mi aveva regalato a Natale, e mentre lo gettavo dal finestrino l’auto sbandò ed ebbi l’incidente. Al mio risveglio dissero che mi era andata di lusso, me l’ero cavata con un paio di ematomi e rottura dei legamenti crociati. In un colpo solo i miei sogni si erano infranti. Mi operò l’ortopedico più famoso del Piemonte, un luminare. Mi rimise in piedi dicendo di appendere al chiodo tutù e scarpette. Addio sogni di gloria. Avrei preferito morire. Pensai a te, a tutte le volte che eri stata carina con me. Quel pomeriggio che eri venuta all’ospedale a trovare Matteo dopo il suo incidente. Le sere passate in piazzetta, e la festa di Natale in discoteca, quando avevo visto che vi facevate gli auguri. E mi convinsi che la causa di tutte le mie disgrazie eri proprio tu”
CONTINUA
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giovedì 11 marzo 2010
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Un bellissimo …giro girotondo, casca il mondo, casca la terra; tutti giù per terra. Da quel “Matteo è stato il mio primo amore” a “E mi convinsi che la causa di tutte le mie disgrazie eri proprio tu”.
RispondiEliminaO______x
@Yuria Mizujima > grazie :)
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