mercoledì 24 marzo 2010

Instant karma #24

Ho una scena impressa nella mente come un fermoimmagine, Camilla che sorride stringendo il bouquet da sposa. Non ho altri ricordi del suo matrimonio, se chiudo gli occhi vedo solo alcuni dettagli, le maniche dell'abito nunziale in voile, il bustino in pizzo di san gallo, forse aveva delle roselline bianche nei capelli.

Mi sono distratta, il medico, dopo aver parlato a lungo con i miei genitori, mi si è seduto accanto per spiegare come gradualmente svaniranno gli effetti collaterali dell'intervento. Io continuo a domandarmi di che cosa sta parlando, però abbozzo. Accenna a nistagmo oculare, disfasia, difficoltà di deambulazione. Nebbia, la maggior parte delle parole che pronuncia non le ho mai sentite nominare, nemmeno negli episodi di dottor House! E lui non è neanche lontanamente affascinante come Hugh Laurie! Ormai sta parlando da un'infinità di tempo, ho gli occhi aperti, probabilmente anche l'espressione attenta, ma non riesco ad ascoltarlo, mi sembra di essere in un altro posto.
Mio padre, in piedi in fondo al letto, annuisce con la testa ma l'espressione, che conosco bene, dice che non ha capito nulla di quello che ci sta dicendo. Intorno il solito via vai di infermiere ed inservienti. Ritmi scanditi dalla ritualità. Il medico ha appena parlato di afasia momentanea, niente di preoccupante. Che ne sai tu, che riesci a parlare tranquillamente e capire cosa ti stanno dicendo!
Negli ultimi giorni ho creduto di vivere in un incubo, sembrava che nessuno riuscisse a sentire la mia voce, come fossi isolata dal mondo, è stato frustrante! Abbozzo un sorriso senza avere la certezza che i muscoli abbiano risposto al comando. Questo dottore mi ha scocciato, rinuncio a comunicare, chiudo gli occhi e provo a dormire. Mi sembra di non avere fatto altro, da settimane.

CONTINUA
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