Mi si para davanti la signorina  Rottermaier. E' il momento  dell'antibiotico. Osservo tutti i  movimenti, misurati, identici, un  giorno dopo l'altro. Accade  una cosa strana: le stringo il  polso.
Non so perchè l'ho fatto, non  ho sentito neppure il braccio  muoversi. Sbarro gli occhi come se non  controllassi le mie azioni. Lei  sorride con gli occhi dolenti, stacca  le mie dita, una per una, con  accondiscendenza e mi rimbocca la  coperta. Quando sparisce dietro  la porta poso lo sguardo sulla vicina  di letto. Non si è mossa.  Dorme quieta, i lineamenti distesi. Mi  sembra di conoscerla. La  osservo meglio. Quando riuscirò a parlare,  devo ricordarmi di  chiedere a Francesca, o chi verrà a trovarmi, se  la conosco  veramente o è solo un'impressione. Non riesco più a  distinguere  ciò che è reale e ciò che invece appartiene alla dimensione  onirica.
CONTINUA
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giovedì 25 marzo 2010
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...come 'na ddddroga.......sbriiiiiiiiiiiiiiigatiiiiiiiiiiiiii...:D
RispondiElimina@Chica > dammi tempo, devo elaborare e deve essere credibile ;D
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