Sono trascorsi tre giorni dall'episodio del movimento convulso, questa mattina ho chiesto il caffèlatte al posto del tè, l'infermiera secca, dopo avermi guardato stupita, si è avviata in corridoio con passo spedito ed è tornata col medico di turno. Il fenomeno dell'afasia è cessato e ho ripristinato le normali funzioni vocali. Puntuali come la rata del mutuo arrivano le mie amiche, in coppia come i carabinieri. Sono sorprese di sentire la mia voce. Le incalzo subito, ho bisogno di fare tutte le domande che mi tormentano da giorni.
- Dove hanno portato Barbara? come sta? continua a fare la cura? e Camilla? si può sapere che diavolo di fine ha fatto? non riesco a credere che la mia migliore amica non si faccia vedere da, a proposito, quanto tempo è passato da quando mi sono svegliata con quel mal di testa atroce?
Claudia e Francesca mi guardano allucinate. Gli occhi rotondi come piattini da tè.
- Da giorni dribblate le mie domande, siete capaci di leggere il labiale? cosa diavolo sta succedendo?
Francesca parla per prima, modulando la voce e calibrando le parole.
- Prima di tutto di chi stiamo parlando?
Vorrei appiccicarla al muro con una sparachiodi.
Respiro. La osservo meglio per interpretare il suo sguardo. Sembra sinceramente stupita ma non ho termini di paragone perchè non mi ricordo di lei prima del mio risveglio. Scandisco la parole lentamente, come se fosse straniera o audiolesa.
- Barbara, la mia compagna di stanza, la persona che dormiva nel letto accanto prima che arrivasse questa signora. Già, ma come fate a saperlo? in tutto il tempo che sono stata qui non vi ho mai visto! Si può sapere cos'ha da fare Camilla di così importante da non farsi più vedere? Gionata sta male?
Claudia interviene in questo momento di stallo.
- Barbara hai detto?
- Certo, chi altro? siamo state compagne di stanza praticamente da quando sono stata ricoverata. Chiedete ai miei, se pensate che vaneggi. Ora è sparita e nessuno mi vuole dire dove è stata trasferita.
Scambiano uno sguardo, atterrite; un tic impercettibile alla palpebra sinistra di Francesca mi fa sussultare.
- E' successo qualcosa di grave?
Panico. Non risponde, si alza ed esce dalla stanza col cellulare in mano, approfitto e mi concentro su Claudia che mi sembra il poliziotto buono. E' visibilmente spaventata e gli occhi le si velano di lacrime. Ho poco tempo e devo convincerla a dirmi la verità. Se Barbara si è aggravata, o addirittura peggio, voglio saperlo. Ora. Claudia sta per aprire la bocca quando rientra Francesca, seguita dal medico. Giro di visite. Francesca le scocca un'occhiata rovente. Se uno sguardo potesse incenerire, Claudia sfumerebbe in un nanosecondo. La faccenda si complica, qui nessuno parla e i dubbi aumentano, aspetterò la prossima occasione. Devo essere sola, recuperare un telefono e chiamare Camilla, sono sicura che lei ha la chiave!
CONTINUA
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giovedì 25 marzo 2010
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..ma ciò fin'ora è stato era tutto un sogno?
RispondiEliminama... ma... ma... è una storia o realtà?
RispondiElimina@Federica > mistero...vorresti che lo fosse? ;D
RispondiElimina@Daisy > mhm, dipende dal punto di vista...se hai tempo e voglia leggi dall'inizio, sono brani brevi, e poi dammi un parere, mi farebbe piacere :)
Non saprei, forse no!
RispondiEliminaCiao Queen b,mi sai incantare con le tue scritture.
RispondiEliminaBacio.
..e se fosse un sogno nel sogno?????;)
RispondiElimina@Federica > ;D
RispondiElimina@achab > grazie! ricambio il bacio :)
@Chica > chissà.... ;P