"Alice? Alice! Apri gli occhi!" La voce di Barbara è ovattata, distante, come provenisse da un'altra stanza. Sono trascorse ore o giorni dall'ultima volta che sono stata sveglia? La sensazione è sempre la stessa: un plinto di cemento appoggiato sulla fronte. Intorno facce sorridenti che non riesco a distinguere correttamente. Suoni incomprensibili, non sono in grado di collegare le voci ai visi che mi stanno osservando. Muovo una mano, non riesco a parlare provo ad aiutarmi con i gesti. Il medico sillaba lentamente che l'intervento è stato eseguito correttamente le condizioni sono stabili e reagisco perfettamente all'anestesia. Quale intervento? Sembra che stia parlando di qualcun altro. Non capisco se sto sognando oppure sono sveglia. Nel letto accanto è seduta una donna, di spalle. Non riconosco la sagoma. Sembra una signora di mezza età ma non potrei giurarlo. Riesco finalmente a mettere in fila le parole "dov'è Barbara?" Se qualcuno si degnasse di rispondere! Nel campo visivo appare Francesca. È perplessa e ha l'aria di chi non mi vuole contraddire, mi fa cenno di riposare, rimbocca il lenzuolo e mi prende la mano.
Camilla non c'è. È ufficiale, sono spaventata a morte.
CONTINUA
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lunedì 22 marzo 2010
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Certe volte, capita anche a me di non capire “se sto sognando oppure sono sveglia”; altre, invece, non voglio proprio essere sveglia.
RispondiEliminasono arrivata quì....è bellissimo!!!!
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