Instant karma #6

Dopo quell'episodio ripiombammo in un mutismo insopportabile.
All'ospedale le ore scorrono più lente e hai modo di ripensare alla tua vita, agli sbagli che hai fatto, hai tutto il tempo per trovare una soluzione.
Tornando indietro con i ricordi mi venne in mente che nonostante l'atteggiamento ostile di Barbara, in seguito all'incidente Matteo ed io eravamo tornati in buoni rapporti, non eravamo amici per la pelle però qualche volta ci eravamo fermati a bere un caffè al bar della piazzetta.
Per tutto il tempo in cui avevo frequentato la compagnia avevo attribuito il comportamento di Barbara ad una forma di gelosia per la mia amicizia con Camilla. Oltre al fatto che
in quanto ex di Matteo, e le ex fidanzate sono da sempre considerate nemesi, ero decisamente il carico da 11!
Avevo capito che la ragione era più profonda solo quel giorno all'aeroporto, poi non ci eravamo più viste e avevo rimosso completamente l'intera questione.
Ero certa che qualsiasi fosse il motivo era riconducibile a Matteo.
L'unico anello di congiunzione tra noi, prima di Camilla.
Avevo bisogno di arrivare alla radice del problema.
A quel punto era necessario scoprire il fattore scatenante.

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Una mattina di fine novembre mi voltai verso Barbara e, senza calibrare il tono ed il volume, esordii così "Si può sapere perché mi odi così tanto?"
Non ottenni risposta, allora continuai "che cosa ti ho fatto di così grave, doloroso, irreversibile? C'entra Matteo? Perchè se è così ti assicuro che non ho mai, e dico mai, provato a riprendermelo, qualsiasi idea ti sia fatta al riguardo ti sbagli di grosso"
Lei si limitò a girare il volto di trenta gradi, mi scoccò un'occhiata e riprese a leggere la settimana enigmistica.
Cambiai tattica, stavolta intendevo provocarla.
"quanti anni sono passati, quindici? non ti sembra di essere cresciuta per queste bambinate? quando eravamo nella stessa compagnia, e tu stavi con lui, ho sempre nicchiato per l'affetto che provo per Camilla, adesso però siamo ai confini della realtà! "
A quel punto Barbara chiuse il giornale, si alzò dal letto e si avvicinò a me, per una frazione di secondo pensai che saremmo arrivate alle mani, realizzai che pensava 40 kg e che alla peggio l'avrei piegata come un fuscello e mi tornò il coraggio.
Mi guardò con gli occhi vuoti che in un secondo divennero liquidi.
Sorrise compiaciuta, sapeva di avermi fatto paura.
"Ricordo bene come vi guardavate. Non ho mai creduto che non te lo saresti ripreso"
"Ragiona! Quanto siete stati insieme? ti risulta che mi sia messa in mezzo in qualche modo? Camilla ti ha mai riferito qualcosa in merito? non ho fatto niente per portartelo via, tu piuttosto, hai provato ad investirmi con la macchina, psycho!"
Non mi degnò di uno sguardo, salì sul letto, tirò su il lenzuolo e si mise a dormire.
Dopo quel breve dialogo seguirono altri giorni di interminabili silenzi

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